Ciarulli (Legambiente): «Sulla discarica serve un'intesa». Preoccupano gli aumenti della Tari a Macerata

Ciarulli (Legambiente): «La politica deve superare gli interessi localistici»
Ciarulli (Legambiente): «La politica deve superare gli interessi localistici»
di Daniel Fermanelli
3 Minuti di Lettura
Domenica 24 Marzo 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:53

MACERATA Legambiente sostiene che «gli aumenti previsti della Tari per la provincia di Macerata sono attribuibili ad una incapacità dell’Ata di svolgere il suo ruolo in questi anni, soprattutto sul nodo legato all’individuazione di un sito per ospitare la nuova discarica della provincia e anche del Cosmari di fare dei concreti passi in avanti». Il presidente Marco Ciarulli entra poi nel merito.

Il tempo

«Invertire la rotta ora è ancora possibile - dice -, nel Maceratese si è lavorato molto bene in questi anni, dobbiamo recuperare il tempo perso e sviluppare l’economia circolare: dagli impianti di riciclo, a partire dal digestore anaerobico misto a compostaggio, a un sistema di raccolta porta a porta affiancato dalla tariffa puntuale, a politiche di incentivazione di buone pratiche di prevenzione, fino all’individuazione di una discarica per lo smaltimento.

Con queste azioni potremmo non solo continuare a raccontare del modello maceratese come tra i migliori, ma addirittura fare un balzo in avanti e realizzare la fabbrica delle materie prime seconde, affamando le discariche». Legambiente ricorda che «se non si prosegue sul tracciato percorso dal modello di economia circolare, lo spettro della termovalorizzazione diventerà presto realtà e si rischierà di perdere buona parte di ciò di virtuoso che ha realizzato la Provincia di Macerata nella gestione dei rifiuti».

Il coraggio

«L’Ata deve trovare il coraggio di comportarsi da Provincia e trovare il prima possibile la nuova ubicazione della discarica provinciale – prosegue Ciarulli – sappiamo bene quanto sia complicato trovare un sito ma è proprio su questo che i sindaci dell’Ata dovrebbero unire le forze per spiegare ai territori che l’obiettivo di arrivare a zero discariche è un obiettivo fondamentale, ma oggettivamente ancora distante. Inoltre, trovare un sito per smaltire i nostri rifiuti della Provincia, è sicuramente una scelta ambientalmente più sostenibile rispetto ad inviarli ad un’altra discarica fuori provincia. Inoltre, tenendo i rifiuti nella Provincia, si scongiurerebbero gli aumenti della Tari, oggetto della discussione di questi giorni. Siamo consapevoli che spesso i comitati locali hanno una visione legittimamente limitata alla difesa del proprio territorio, ma è proprio qui che l’Ata, i sindaci e il Cosmari devono trovare la forza di spiegare il senso di un bacino di smaltimento provinciale, il senso di una politica di più ampio respiro che vada oltre gli interessi localistici».

Ma Legambiente non è la prima associazione a fare un appello alla politica. Anche la Cna Macerata aveva lanciato un appello lo scorso gennaio affinché i decisori politici risolvessero in tempi rapidi la lunga impasse sui rifiuti. Ma pure nelle ultime settimane, il presidente Maurizio Tritarelli aveva ribadito come «troppo spesso siamo costretti ad osservare l'inerzia delle amministrazioni pubbliche; sono rarissime le decisioni tempestive e ancor meno quelle coraggiose. Si opta, nella maggior parte dei casi, in favore di ibridi compromessi in modo da non scontentare nessuno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA