MACERATA - Una spedizione marchigiana, organizzata da Arte Nomade di Macerata, è da poco rientrata dal Nepal, dopo un mese di ricerca antropologica fatta nelle alte valli himalayane. Un mese di incontri, di studi, di straordinarie vicende vissuti nelle gole del fiume Budhi Gandaki. Tre i protagonisti di questa esperienza: Maurizio Serafini, Cristina Menghini, che ha raccolto documentazione foto e video, e il medico e farmacista, Vincenzo Monaco, che ha sperimentato l’adattamento fisico dei componenti alle alte quote.
L'ispirazione
É la 15esima volta che sono stati nella zona dell’Himalaya, e questa, come le altre volte, è stata ispirata dall’orientalista maceratese Giuseppe Tucci scomparso nel 1984, di cui Serafini è studioso da anni. «É il nostro mentore – dice Serafini – da una trentina d’anni lo studiamo, seguiamo i viaggi dai suoi diari, ampliando il raggio.
L'esperienza
Le popolazioni autoctone hanno lasciato molto nell’animo dei tre esploratori marchigiani. «Loro – spiega Serafini – hanno un bel rapporto con la natura, sono carichi di umanità, vivono come vivevamo noi 100 anni fa, senza tecnologia o automobili. I bimbi vanno a scuola, la sentono importante, e danno una mano ai lavori di famiglia». Vita più autentica? «Senza dubbio – prosegue – meno tensioni, influenze, più serenità, anche negli occhi dei bimbi, la differenza con la nostra società si nota. Ma di contro ci sono anche molti meno servizi. Una cosa davvero bella è l’aver visto grandi differenze di pensiero, che però per loro non sono assolutamente un problema. Nei tempi buddhisti, la religione dei Bhoti, vanno tranquillamente anche gli induisti e ai riti induisti partecipano anche i buddhisti». I tre hanno vissuto tutto questo superando in ascesa notturna i 5106 metri d’altitudine del passo Larkhya La, superando il passo e discendendo poi nella valle, più agevole, del Dudh Khola, lo scorso 6 novembre. «Tanti bei ricordi – aggiunge Serafini – anche dei villaggi, molto colorati con le bandiere buddiste, sembravano piccole scene dei nostri presepi». Nuovo materiale, quindi, nell’archivio di Arte Nomade, archivio apprezzato dall’ambasciata italiana a Nuova Delhi, al museo nazionale d’Arte Orientale di Roma, e dallo stesso Dalai Lama in visita a Pennabilli. In attesa della possibilità per Macerata, di poterne fruire.