Macerata, non paga il conto all’agenzia d’incontri. Scatta il pignoramento dello stipendio

Non paga il conto all’agenzia d’incontri, scatta il pignoramento dello stipendio
Non paga il conto all’agenzia d’incontri, scatta il pignoramento dello stipendio
di Benedetta Lombo
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Giovedì 18 Maggio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:12

MACERATA Cerca l’anima gemella, non la trova, e si affida a un’agenzia specializzata nel promuovere relazioni interpersonali da cui possano scaturire occasioni di incontro. Insomma una sorta di Cupido 2.0 che però non lavora gratis, il suo servizio ha un tariffario ben preciso e, conseguentemente, costi differenti. 

 

Nel caso in questione il costo era di 900 euro, in cambio l’annuncio per la ricerca dell’anima gemella sarebbe rimasto online e quindi visibile alle utenti per qualche mese, ma l’uomo, un dipendente dell’allora Asur, non ha pagato neppure una rata del dovuto e ora il giudice dell’esecuzione ha disposto il pignoramento di un quinto dello stipendio fino al raggiungimento della cifra dovuta che nel frattempo tra decreto ingiuntivo, precetto e procedura di pignoramento è arrivata a circa 3.000 euro.

La vicenda. La ricerca dell’anima gemella era iniziata l’anno scorso, o forse già prima, di sicuro c’è che l’uomo, un 66enne che risiede in un comune della provincia e che lavora come dipendente dell’azienda sanitaria, a fine marzo 2022 si era rivolto a un’agenzia di Macerata per trovare una donna con cui avviare una relazione sentimentale. L’accordo sottoscritto prevedeva la realizzazione di un annuncio da pubblicizzare su Internet e da tenere lì per qualche mese. Il costo del servizio, una sorta di “intermediazione sentimentale”, era di 900 euro che il cliente avrebbe potuto pagare in quattro rate (tre rate da 250 euro e l’ultima da 150). Ovviamente per questo tipo di incarico la formula “soddisfatti o rimborsati” non era prevista, e comunque non si sa se nel frattempo l’uomo abbia trovato o meno la sua altra metà, sicuramente però non ha pagato neppure una rata tanto che il legale rappresentante della società è stato costretto a passare alle vie legali. Tramite l’avvocato Antonio Renis ha prima presentato e ottenuto dal giudice di pace l’emissione di un decreto ingiuntivo (con la quale il giudice disponeva il pagamento del dovuto più poco meno di 400 euro di interessi legali), ma il 66enne non ha né pagato né ha presentato opposizione. Così il legale è stato costretto a notificare al debitore un atto di precetto intimando il pagamento di quanto dovuto, un quanto dovuto che nel frattempo era lievitato a 1.535 euro. Ma anche lì niente. A quel punto l’ultima strada, quello del pignoramento di un quinto dello stipendio fino a concorrenza della somma. Ieri l’atto è finito all’attenzione del giudice dell’esecuzione Sergio Sergi che ha emesso l’ordinanza di assegnazione della somma che ormai è arrivata a circa 3.000 euro.

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