Corridonia, dal bisturi alla chitarra
Tutta l'energia del chirurgo rock

Rodolfo Scibè
Rodolfo Scibè
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Mercoledì 20 Aprile 2016, 05:25
CORRIDONIA - Di giorno il bisturi, di sera la chitarra elettrica. Rodolfo Scibè, chirurgo di professione, ha riscoperto la sua grande passione per la musica e da luglio 2014 è tornato a suonare con gli amici di sempre. “Giovedì giallo” è il nome della band. Perché? “Suoniamo canzoni che erano state scritte da un nostro amico ma che le aveva accantonate. Ora le abbiamo riciclate e visto che il giovedì è il giorno in cui si ricicla il giallo, da qui è nato il nostro nome”. Una passione che Scibè e i suoi amici avevano fin da giovani. “Ho imparato a suonare alle scuole medie, poi al liceo. La chitarra mi è stata insegnata da un sacerdote agli incontri della parrocchia. Era la musica il nostro divertimento; quello svago che non ci ha fatto prendere brutte strade”.
A trent’anni di distanza da quando il chirurgo aveva riposto la sua chitarra, Geremia, il figlio di un suo amico, ha iniziato a suonare questo strumento, facendo difficoltà a trovare qualcuno che suonasse con lui. Così lo ha chiesto al gruppo con cui il padre suonava da giovane. Gruppo del quale faceva parte anche il chirurgo di Corridonia. “È così che ci siamo rimessi insieme”. 
Cosa non si fa per i figli. “Anche mia figlia mi ha chiesto di andare a suonare la domenica pomeriggio in chiesa. Mi ha detto: “Lo facevi quando eri giovane, perché non puoi farlo ora?”. E così ho ricominciato anche in parrocchia, ogni domenica con la mia famiglia suoniamo durante la messa”.
Ma in questa storia di amicizia e di rimpatriate, Scibè non è l’unico medico che suona; un po’ come i musicanti di Brema, il chirurgo ha coinvolto anche un suo collega nefrologo, Francesco De Finis. “Suonava da solo - racconta Scibè -: allora gli ho detto, cosa fai da solo? Unisciti a noi!”. E mentre prima il gruppo era impegnato con le cover delle canzoni più conosciute, ora viene proposta la musica che scrive il loro cantante Daniele Spalletti. Testi che aveva messo da parte e che ora hanno ripreso vita. “Facciamo un genere degli anni ’80, i nostri anni. Possiamo chiamarlo un genere vintage”. Un esempio positivo che il chirurgo dell’ospedale di Macerata, insieme ai suoi amici, vuole dare a tanti giovani che molto spesso prendono strade sbagliate. “La musica è un modo per stare insieme. Per divertirsi. Quando eravamo giovani noi ci è servita molto”. Il chirurgo-rock si sta facendo molto apprezzare sul palco. “Non tutti i miei pazienti lo sanno - ha detto - . Quelli che mi conoscono bene apprezzano molto questa mia passione. Al nostro ultimo concerto ho avuto una paziente in prima fila che ha fatto il tifo per me. Sicuramente sono i più giovani ad apprezzare questo lato del chirurgo. Certamente il lavoro e la famiglia vengono prima di tutto”. Il gruppo è composto da ben otto elementi. Un cantante, un bassista, un batterista, due chitarristi, un tastierista e due voci femminili. “È iniziato per gioco - ha concluso Scibè - , per trascorrere una serata in allegria, ora invece, stiamo avendo molte soddisfazioni. C’é chi per rilassarsi va a correre, io invece suono”. (foto gentilmente concessa da Francesco Camilli Meletani). 
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