Antonio Dello Russo, il chirurgo fuoriclasse che a Torrette opera gli sportivi Vip: ecco chi ha guarito (Oltre Sagan)

Antonio Dello Russo, il chirurgo fuoriclasse che a Torrette opera gli sportivi Vip: «Qui formiamo medici top»
Antonio Dello Russo, il chirurgo fuoriclasse che a Torrette opera gli sportivi Vip: «Qui formiamo medici top»
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 25 Febbraio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 07:12

Corre, come i campioni che cura, Antonio Dello Russo. «Il nostro obiettivo è creare, a Torrette, un centro di medicina sportiva di terzo livello».

Il direttore della Clinica di Cardiologia e Aritmologia imprime lo sprint: «Sarebbe una mossa per arrivare a ottenere la scuola di specializzazione, un vanto e un traguardo fondante per le Marche». 

Quando operò il campione olimpico della pedalata Elia Viviani, lei affermò che Ancona era un’eccellenza nazionale. Ora che per le sue sapienti mani è passato anche il ciclista slovacco, tre volte primatista del mondo, Peter Sagan, vogliamo allungarci verso il podio? 
«Viene facile.

Per le aritmie siamo un riferimento internazionale, e non solo per gli atleti di qualsiasi disciplina». 


Nel suo palmarès, oltre a Viviani e Sagan, quante e quali medaglie brillano? 
«Premetto: chi pratica a livello agonistico mette a dura prova il proprio cuore. Passiamo a coloro che ci hanno scelto per guarire, e di cui vado fiero: il ciclista Mario Cipollini, la pistard Martina Fidanza, Diego Ulissi, che sulle due ruote vola per l’Uae Team Emirates, Davide Gardini, pallavolista, figlio di Andrea, anche lui stella del volley, calciatori di serie A, che pretendono l’anonimato. Sono molto orgoglioso, ma c’è una figura di riferimento essenziale».


Chi è?
«Roberto Corsetti, uno dei più conosciuti cardiologi dello sport nel panorama nazionale. È lui che ha deciso di sottoporci il caso del fuoriclasse slovacco, dopo averlo valutato in modo molto approfondito, con metodi non invasivi».


La sua diagnosi qual è stata? 
«Attraverso uno studio diagnostico, abbiamo concluso che la sua tachicardia non sottende a una aritmia e quindi, anziché procedere con una ablazione, abbiamo impiantato un registratore sottocutaneo per monitorare le eventuali anomalie del suo ritmo cardiaco».


L’equivalente del chip che ha sistemato sottopelle a Viviani? 
«Sì, ma questa è una versione più avanzata. C’è una app sul telefono dell’atleta che gli permette di interagire con noi in tempo reale ed essere controllato a distanza». 


Dev’essere questa attitudine a superarvi, sempre, che vi rende un faro, ovunque.
«Mi piace questa visione, di sfida ai propri limiti. Negli Stati Uniti collaboriamo con Andrea Natale, considerato uno dei maggiori innovatori al mondo nella terapia delle aritmie atriali. Con i centri di New York e Cleveland il rapporto è stretto e diretto. In Europa faremo da apripista». 


Si spieghi. 
«Presto a Torrette verrà eseguito il primo caso di nuova ablazione con elettroporazione, una tecnica che sfrutta l’energia pulsata. Una pratica che, in realtà, usiamo da due anni. La novità, che dovrà concretizzarsi il prossimo 8 aprile, sarà nel tipo di catetere che impiegheremo. Ancona si fregerà di questo primato».

Corre, proprio come i suoi campioni. Quasi li supera. 
«I grandi che si rivolgono a noi garantiscono una ribalta preziosa al nostro ospedale regionale e all’Università Politecnica. Ma linfa e sostanza del successo sono il nostro impegno e la ricerca. Siamo un’eccellenza».

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