CIVITANOVA - Il prossimo 21 giugno compirà 100 anni. Ma, nonostante le sue difficoltà a camminare, Vanda Pagani ieri ha preso parte alle celebrazioni per il 25 aprile. Lei, che della Liberazione è stata protagonista quando a Milano (dove è nata) portava le armi ai partigiani in bicicletta.
«Ero in giro con mia nuora quando ho sentito intonare Bella Ciao. E mi sono commossa, tanto che mia nuora si è preoccupata nel vedermi piangere. Nella mia mente ho rivisto due camionette piene di ragazzi, festanti con bandiere rosse e tricolori che da Varese tornavano verso Milano. Ho rivisto il mio 25 aprile». Vanda si è trasferita a Civitanova con il marito da tanto tempo, ma ha raccontato la sua storia di staffetta che armava la Resistenza solo una decina di anni fa, quando ha scritto in un libro le sue esperienze. Che poi sono diventate un docufilm curato dal regista civitanovese Andrea Mandozzi.
«Ho visto pochi giovani, io mi sono commossa»
«Purtroppo davanti al monumento alla Resistenza ho visto pochi giovani.
Ideali e bandiera da tenere sempre alti
Poi si rivolge ancora alle nuove generazioni. «Io non credo che il fascismo torni più. L’importante è che i nostri giovani tengano alti i loro ideali e la nostra bandiera: quel fiore spuntato il 25 aprile deve essere ancora innaffiato». Infine il pensiero alla guerra in Ucraina. «È una croce per tutti noi. Fossi una giovane ucraina, difenderei la mia terra. Ma non si può continuare ad armare un popolo contro l’altro».
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