Motoscafo a fuoco, scatta l’allarme: il rogo nella zona dei cantieri navali a Civitanova

Motoscafo a fuoco, scatta l’allarme: il rogo nella zona dei cantieri navali a Civitanova
Motoscafo a fuoco, scatta l’allarme: il rogo nella zona dei cantieri navali a Civitanova
di Emanuele Pagnanini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Febbraio 2024, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:03

CIVITANOVA - Fiamme al porto ieri mattina. A prendere fuoco un’imbarcazione a motore posta in una zona di rimessaggio della banchina di riva. Il motoscafo, della lunghezza di circa sette metri e con una piccola cabina sottocoperta, si trovava nell’area di uno dei cantieri navali che si affacciano su via Leonardo da Vinci. L’incendio si è sviluppato proprio al centro dell’imbarcazione, nella zona di comando che dà accesso alla cabina.

L’allarme è stato dato intorno alle 7 di ieri mattina.

Tra chi pratica la pesca con la canna nei moli e chi ama fare una passeggiata al porto, anche a quell’ora la zona è piuttosto frequentata, soprattutto in una giornata festiva. Inoltre ben presto dalla barca in fiamme si è alzato un denso fumo nero. Una colonna che ha ammantato l’area portuale e visibile da tutta la città.

L’intervento

Sul posto i Vigili del Fuoco per domare l’incendio. Usata una sostanza schiumogena per evitare il propagarsi delle fiamme sullo scafo in materia plastica e vetroresina, ma soprattutto per evitare che fossero interessate anche le altre imbarcazioni vicine. Nell’area di rimessaggio, sui cavalletti, sono depositati altri natanti, sia da pesca che da diporto. Danni, alla fine limitati solo al motoscafo. Nessun ferito. Le cause dell’incendio sono in fase di accertamento. Tra le ipotesi, quella che l’imbarcazione sia stata usata come ricovero da qualche senzatetto. Quindi l’innesco sarebbe stato determinato dal tentativo di scaldarsi o di cucinare qualcosa.

Ma, al momento, sono solo supposizioni. Non sarebbe comunque la prima volta che nelle barche del porto civitanovese ci siano intrusi. Episodi del genere sono avvenuti in passato, a partire dal 2016 quando il proprietario di uno yacht ormeggiato in un pontile del Club vela, ha visto, nelle ore serali, un uomo scappare proprio dalla sua imbarcazione. Provò ad inseguirlo senza successo.

Più frequenti, rispetto all’uso come rifugio di barche ormeggiate, quello di trovare ricovero in natanti in disuso. Come quelli che si trovano nell’area di rimessaggio in questione. Accadde, ad esempio, che qualche giovane (stando alle testimonianze dell’epoca) sia stato trovato all’interno di un vecchio peschereccio abbandonato tra i capannoni dei cantieri. Qualche anno fa il tema è stato anche oggetto di dibattito sulla sicurezza del porto, con le associazioni dei diportisti che hanno segnalarono la necessità di un maggiore controllo. Furono anche istallate nuove telecamere sui moli. Oltre all’ipotesi dei senzatetto, comunque, rimane in piedi quella dell’atto doloso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA