San Ginesio, gli chiedono una cartina e poi lo picchiano mostrandogli un tesserino: nei guai sedicente giustiziere, in casa aveva cartucce, distintivi, manette e armi

San Ginesio, gli chiedono una cartina e poi lo picchiano
San Ginesio, gli chiedono una cartina e poi lo picchiano
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 15:53

SAN GINESIO - L’8 luglio scorso, alle ore 3 circa, un venticinquenne recanatese era stato brutalmente aggredito in località Colle Ascarano di San Ginesio. Il ragazzo si era recato per assistere ad un evento musicale organizzato in un esercizio pubblico, insieme ad un amico.   Tre uomini, per la banale richiesta di una cartina di sigarette e dopo una breve discussione, avevano infatti colpito più volte il ragazzo, causandogli ecchimosi varie, lesioni alla tibia, trauma cranico e frattura del naso. In seguito, i sanitari di Civitanova avevano provveduto alle cure del ragazzo, rilasciando una prognosi di 30 giorni. Subito dopo la vittima aveva sporto denuncia.

Il tesserino


La stazione carabinieri di San Ginesio ha immediatamente avviato le indagini per individuare gli autori dell’aggressione, uno dei quali nell’occasione, aveva mostrato un tesserino simile a quello degli appartenenti alle forze dell’ordine. Dall’analisi dei flussi video delle telecamere comunali presenti all’interno del parco e grazie alle fonti testimoniali sentite dai militari, è stato possibile risalire «alla targa del veicolo degli aggressori e acquisirne la descrizione e le effigi, con chiari particolari dei capi di abbigliamento indossati nella serata». Grazie all’ausilio informativo delle stazioni limitrofe, anche del Fermano, è stato possibile risalire all’identità dei soggetti, riconosciuti anche da vittima e testimoni a seguito di individuazione fotografica. 

La perquisizione


Il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha così emesso un decreto di perquisizione personale e locale – eseguito la settimana scorsa in Penna San Giovanni e Castel di Lama - per ottenere ulteriori elementi di riscontro a carico dei tre indagati. Durante le operazioni, eseguite dai carabinieri di San Ginesio, del Nor di Tolentino e della Stazione di Penna San Giovanni, è stato trovato un portafoglio con distintivo metallico riportante la scritta Guardia Particolare Giurata – Incaricato Pubblico Servizio (oltre a una piastra metallica sulla cui superficie era stampata la dicitura “Guardie Giurate” con clip da cintura) posseduto da uno dei tre e verosimilmente mostrato nel corso della discussione e successiva aggressione del mese di luglio.  L’uomo possedeva inoltre un distintivo omerale con la scritta “Polizia Giudiziaria”, un paio di manette senza matricola e 797 cartucce, 41 bossoli e 4 caricatori per arma lunga modificati, illegalmente detenuti.  

Mitomane?


Sempre nell’abitazione dell'uomo, quarantacinquenne incensurato che, per un breve periodo aveva effettivamente svolto l’incarico di guardia giurata per una ditta privata, sono stati trovati e sottoposti a sequestro, anche capi di abbigliamento con particolari collimanti con quelli indossati durante la commissione del fatto.
Oltre che di lesioni aggravate l’uomo dovrà rispondere anche della detenzione di armi e munizioni non denunciate, ai sensi dell’art 38 del testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e del reato di detenzione abusiva di segni distintivi della Forze di Polizia, oltre che del possesso di un quantitativo di marijuana per uso personale, per il quale è stato segnalato come assuntore alla Prefettura di Macerata.

Il sequestro dei capi d'abbigliamento


Ulteriori capi di abbigliamento indossati la notte dell’8 luglio sono stati sequestrati presso le abitazioni degli altri indagati, un trentacinquenne pregiudicato per reati contro la persona e un trentenne incensurato, a ulteriore riscontro dell’attività di indagine compiuta nei giorni precedenti. Le risultanze investigative sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

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