Una volta i social, poi il concerto, il pretesto dell'amore. Elodie, Arisa e Victoria dei Mansekin nude, sono delle immagini alle quali siamo ormai abituati. A volte si tratta di un grido di aiuto, in altri casi della volontà di spettacolarizzare una qualche forma di arte o, semplicemente, una forma di rock 'n' roll. Ma è davvero così? Secondo le parole dello psicoterapeuta Paolo Crepet si tratta di qualcosa di un po' più profondo, poco legato alla musica e che sarebbe tranquillamente evitabile.
Del fenomeno 'nudo' è principalmente interessato il campo musicale e la sfera della discografia che, in copertina, produce da un po' di tempo un effetto attrattivo.
Le parole di Paolo Crepet
Lo psicoterapeura, ai microfoni di Mow, con la sua verve che lo contraddistingue, ha parlato chiaramente di quello che è oggi il comportamento espresso da diverse star: «Penso che se uno non ha voce, ha fondoschiena. Siamo in un mondo in cui un cantante per promuovere un disco deve spogliarsi, non serve più fare un concerto speciale o comunque ipotizzare un lancio promozionale diverso? Queste signore lo sanno che esistono i Rolling Stones? A Mick Jagger non è mai servito posare senza veli per l'uscita di un nuovo singolo. Quando arrivi a mostrarti nudo vuol dire che è la fine. Oltre c'è solo l'endoscopia».
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