Sant'Elpidio a Mare, alluvione killer
Assolto l'ex sindaco Mezzanotte

L'ex sindaco Alessandro Mezzanotte
L'ex sindaco Alessandro Mezzanotte
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Venerdì 3 Febbraio 2017, 11:40
SANT'ELPIDIO A MARE - Non è stata colpa sua. L’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessandro Mezzanotte è stato assolto «per non aver commesso il fatto» dall’accusa di omicidio colposo per le vittime della tragica esondazione del fiume Ete Morto, all’alba del 2 marzo 2011.

Mezzanotte, a capo dell’amministrazione elpidiense dal 2007 al 2012, era imputato per i decessi di Giuseppe Santacroce e Valentina Alleri, travolti mentre, a bordo di un’auto, cercavano di imboccare via Cavour, a Casette d’Ete, proprio nel momento di massima piena del corso d’acqua. L’ondata di fango superò il livello del ponte, allargandosi alle vie limitrofe fino ad inghiottire la Bmw guidata da Santacroce.

L’unica a salvarsi è stata Silvana Granata, mamma di Valentina e compagna di Giuseppe, che aggrappandosi ad un palo della segnaletica stradale riuscì a sgusciare fuori dall’abitacolo. Erano le 4.30 del mattino, i tre dovevano recarsi al lavoro alla Eurosuole e tentavano di raggiungere Civitanova Marche. L’imbocco primario per via Cavour, quello di corso Garibaldi, era transennato e inaccessibile.

Non c’era stato ancora il tempo, invece, per bloccare le vie traverse, tanto che l’auto riuscì ad avvicinarsi al ponte maledetto passando da via Gioia. Ma arrivata all’incrocio, venne travolta dalla piena e trascinata via. I corpi senza vita ritrovati centinaia di metri a valle il pomeriggio del 2 marzo e la mattina dopo.

Il giudice Cesare Marziali, dopo un’ora di camera di consiglio, ha scagionato l’ex primo cittadino. Secondo l’accusa della Procura della Repubblica di Fermo, l’allora sindaco non aveva adottato tutte le cautele previste dai protocolli operativi della protezione civile e quindi doveva ritenersi unico responsabile del duplice omicidio colposo delle vittime. «Sono sollevato» sospira a caldo Mezzanotte.

«Mi sento confortato per l’assoluzione dalla grave accusa di duplice omicidio colposo – prosegue l’ex sindaco - Questa sentenza giunge al termine di un lungo e doloroso processo, che ho affrontato partecipando ad ogni udienza, con sofferenza ma a testa alta e dignità, consapevole di poter riporre fiducia nella mia difesa e nella magistratura.

«Ho sempre ritenuto di aver operato correttamente nei limiti delle mie possibilità di sindaco, avvalendomi della collaborazione di tutta la struttura comunale e di protezione civile, che si è trovata a fronteggiare al mio fianco quella imprevedibile emergenza. In cuor mio non posso che ribadire dolore e umana vicinanza ai familiari delle vittime tragicamente scomparse a causa dell’esondazione senza precedenti che colpì Casette d’Ete»
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