Voto a Sant'Elpidio a Mare, Alessandrini aspetta il Tar: «Ci sono dubbi su quattro schede»

Voto a Sant'Elpidio a Mare, Alessandrini aspetta il Tar: «Ci sono dubbi su quattro schede»
di Pierpaolo Pierleoni
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Martedì 9 Agosto 2022, 05:15

SANT’ELPIDIO A MARE - La storia delle ultime elezioni comunali potrebbe essere riscritta da quattro schede. O almeno, è un film che potrebbe essere girato nuovamente. Fabiano Alessandrini ha spiegato ieri mattina, insieme all’avvocato Claudio Brignocchi, le ragioni che lo hanno spinto a presentare ricorso al Tar Marche sul risultato del primo turno a Sant’Elpidio a Mare.

Le urne lo hanno tagliato fuori dal ballottaggio per un solo voto di differenza da Gionata Calcinari, 2300 contro 2299. Non è stato lui a sfidare Alessio Pignotti, poi diventato sindaco il 26 giugno scorso. Ora la parola passa al Tar, che ha fissato l’udienza per il 12 ottobre e chiesto al Comune di produrre gli originali delle schede elettorali al centro del ricorso. Per l’ex candidato sindaco del centrosinistra è stato «un atto per dovere di verità, un gesto di rispetto verso gli elettori e i candidati. La questione non è fare il ricorso a prescindere perché il margine è stato esiguo. In politica si può perdere e vincere anche per un voto. È che ci sono a verbale schede contestate a nostro avviso palesemente da rivedere. Potrebbero ribaltare il risultato. Questo ricorso si poteva evitare, se la Commissione elettorale centrale non avesse rigettato la nostra istanza in autotutela. A nostro avviso c’erano le ragioni per andare a ricontrollare e fare chiarezza».

Le opzioni

Se il Tar darà ragione ad Alessandrini, si tornerà a votare, ma solo per il ballottaggio, ma Alessio Pignotti se la vedrà con lui, anziché Gionata Calcinari. Il Tar dovrebbe andare subito a sentenza, dopo l’udienza di ottobre.

Poi ci sarà tempo per un eventuale verdetto e per presentare ricorso in Consiglio di Stato.

La posizione

Secondo l’avvocato Brignocchi, «non ci sono presupposti per chiedere il riconteggio integrale. Chiediamo di visionare le schede contestate messe a verbale. Ne sono 4 e a nostro avviso ci sono elementi significativi per correggere la valutazione effettuata ai seggi, che ha visto l’assegnazione di 3 voti a Calcinari e l’annullamento di uno ad Alessandrini. Basta che ne venga accolta anche una sola e si ribalterebbe il risultato, perché a parità di voti andrebbe al ballottaggio Alessandrini che ha la cifra elettorale (cioè la quantità di voti di lista) più alta. Abbiamo notificato il ricorso il 3 agosto al Comune, al sindaco eletto ed all’altro candidato. Avranno 15 giorni di tempo per costituirsi e depositare le loro deduzioni». La causa si gioca sulle schede votate alle sezioni 9, 11, 12 e 14, una a Luce Cretarola, due a Casette d’Ete, una a Cascinare. In un caso si contesta l’assegnazione del voto a Calcinari per un segno poco chiaro, una sorta di spirale anziché una croce. Nel secondo è stato dato buono un voto con una croce barrata sotto e non dentro lo spazio col nome e i simboli del candidato di centrodestra. Altra scheda contestata, una in cui era scritto “Meloni” a fianco al simbolo di Fratelli d’Italia (in lista era candidato un nome simile, Meconi). Infine, una scheda annullata in cui c’era una al Pd e al consigliere Romanelli e la scritta “Calcinaro” accanto ad uno dei simboli del centrodestra.

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