Alessandrini a processo per l'omicidio dell'amico. La mamma di Pierpaolo: «Giusto così»

Alessandrini verrà processato con tre aggravanti per il delitto. La mamma di Pierpaolo: «Giusto così»
Alessandrini verrà processato con tre aggravanti per il delitto. La mamma di Pierpaolo: «Giusto così»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:36

PESARO Michael Alessandrini, 31enne pesarese, è stato rinviato a giudizio davanti alla Corte d’assise di Pesaro: può sostenere un processo. Alessandrini, la cui semi infermità mentale è stata dichiarata da un collegio di periti, è reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, l’amico 27enne ucciso il 20 febbraio dell’anno scorso con 23 coltellate, aggredito nella sua abitazione di via Gavelli durante una cena. A suo carico anche le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudelta. Abbracci e commozione tra i familiari della vittima all’uscita dall’aula, dopo la lettura della decisione da parte del Gup Giacomo Gasparini. C’erano mamma Laura, il papà Pietro, il fratello Gianmarco, la zia e gli amici.

La famiglia

«C’è stato il rinvio a giudizio con le tre aggravanti, è quello che ci aspettavamo – ha detto Laura, la mamma di Pierpaolo – Siamo contenti che la giustizia per adesso abbia risposto in questo modo.

Mio figlio non meritava una fine così atroce. La premeditazione c’è, la crudeltà c’è e i futili motivi ci sono chiaramente. E’ stato fatto quello che era giusto. La legge ha risposto, oltre ad aver fiducia nella Giustizia, ho molta fiducia nella concretezza dei fatti. I procedimenti sono lunghi e articolati, andiamo avanti soddisfatti». L’avvocato Paolo Biancofiore, segue la famiglia di Pierpaolo assieme al legale Fabio Anselmo.

All’uscita ha commentato: «Andiamo a fare il processo nella sede in cui un processo come questo va fatto in relazione alla gravità degli avvenimenti. Era quello che ci aspettavamo da questa udienza ed è quello che abbiamo avuto, altro non potevamo chiedere». Il processo a carico di Alessandrini si svolgerà in corte d’assise con la prima udienza fissata il 3 luglio. Spiega l’avvocato Anselmo: «Alessandrini ha finto, aveva ideato la strategia di fuga e della semi infermità mentale già da tempo, con deliri insussistenti prima come giustiziere rispetto a presunti sfruttamenti sessuali su una ragazza fragile avvenuti sul web da parte di Pierpaolo. Poi con la storia delle avances. Ha recitato sin dall’inizio un ruolo, con freddezza, calcolo e lucidità terrificanti».

Ieri mattina gli avvocati di Micahel, Salvatore Asole e Carlo Taormina hanno chiesto un rinvio dell’udienza per dare tempo al perito di trascrivere le intercettazioni telefoniche con la mamma e la nonna di Alessandrini.

Le conversazioni

Conversazioni in cui la madre avrebbe detto che Michael portava sempre con sé il coltello dopo essere stato rapinato a Milano. Contenuti che per la difesa sarebbero rilevanti. Ma il giudice ha respinto l’istanza. Alessandrini ieri mattina non era presente in aula, ma nel corso dell’ultima udienza aveva spiegato al giudice il “suo” movente. Aveva reso delle dichiarazioni spontanei Aveva sottolineato di aver avuto rapporti omosessuali e quella maledetta sera, avrebbe fatto delle avances anche all’amico Pierpaolo.

Di fronte al rifiuto del ragazzo, lo aveva accoltellato a morte con un coltello che portava con sè, infierendo sul corpo, mordendo anche il naso e un dito di Pierpaolo. Poi era scappato in Romania dove è stato arrestato tre giorni dopo. Di qui l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà e futili motivi. La difesa aveva chiesto durante l’udienza preliminare l’accesso al rito abbreviato e un supplemento di perizia psichiatrica.

Due istanze rigettate. In prima battuta Alessandrini aveva detto di aver ucciso per proteggere una ragazza considerata da lui fragile. E ha detto di aver agito per conto di Jahvè. Poi il cambio di versione. Michael ha anche scritto una lettera a Pierpaolo. «Ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto. Sei sempre nei miei pensieri. Ti sogno ogni notte».

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