Fim, siamo al capitolo cruciale: è l’ora delle decisioni. C’è la cattedrale nel mirino

Fim, siamo al capitolo cruciale: è l’ora delle decisioni. C’è la cattedrale nel mirino
Fim, siamo al capitolo cruciale: è l’ora delle decisioni. C’è la cattedrale nel mirino
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 08:50

PORTO SANT’ELPIDIO - Fim, fissata la Conferenza dei servizi per il 24 giugno. «La speranza è che ne usciamo con una decisione sulla cattedrale - dice l’amministratore delegato della Ecoelpidiense Mauro De Angelis -: l’auspicio è che, dopo 11 anni, si arrivi a una soluzione condivisa. Un risultato che permetta di riavviare subito la bonifica» afferma l’imprenditore, comproprietario dell’area con Fratelli Simonetti e soggetto attuatore del risanamento dell’area.


De Angelis parla del clima favorevole che si è creato, della volontà di «rivedere le posizioni sul vincolo, dobbiamo proseguire con i lavori - avverte -: ci dicano cosa fare, la sabbiatura non è possibile, l’unica strada percorribile è la demolizione e la successiva ricostruzione. Abbiamo acquistato l’area 15 anni fa, abbiamo cominciato a bonificare e ci siamo fermati subito, dal 2011 attendiamo che gli organi istituzionali dello Stato decidano cosa dobbiamo fare. L’aspettativa di vita di una persona non è infinita e - continua l’imprenditore - c’è è un problema per la salute pubblica perché quella struttura è in mezzo a un’area inquinata. Siamo tutti nelle mani della Soprintendenza». La Conferenza dovrà mettere la parola fine a una storia infinita.

Nell’agosto 2018 i privati presentarono l’istanza di revisione del vincolo del 2001. Chiedevano di modificarlo da artistico a storico.


Arrivarono il parere favorevole della Soprintendenza e il parere negativo dei comitati tecnico-scientifici. La commissione regionale rigettò l’istanza. Lo studio dell’Università Politecnica delle Marche commissionato dai privati evidenzia ora l’impossibilità di bonificare con le sabbiature, crollerebbero le pareti durante i lavori. Gli anni passano e l’inquinamento resta, si è esteso alle murature, al terreno, alla falda sotterranea e, da questa, al mare. La bonifica avviata nel 2008 era andata avanti a fasi alterne e con risultati deludenti. L’edificio oggi è molto diverso da quello che era nel 2001. Nel 2009 crollarono le capriate del tetto.


Due mesi fa il Tar accolse le motivazioni dei privati. Di questo si tornerà a discutere il 24 giugno, definitivamente. Si esaminerà, si valuterà la relazione tecnica. «A seguito della quale emerge la necessità di un riscontro e un aggiornamento delle modalità di bonifica del sito – dice il sindaco Nazareno Franchellucci –: la Conferenza dei servizi è l’organo preposto. Al tavolo ci saranno tutti gli enti interessati, Soprintendenza compresa. Sarà l’occasione per proseguire con i lavori».

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