Esplode la rabbia delle partite Iva: «Ora basta, così ci uccidete»

Esplode la rabbia delle partite Iva: «Ora basta, così ci uccidete»
Esplode la rabbia delle partite Iva: «Ora basta, così ci uccidete»
di Sonia Amaolo
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Lunedì 2 Novembre 2020, 07:20

PORTO SANT’ELPIDIO  - Anche la piazza di Porto Sant’Elpidio si è riempita per protestare contro l’ultimo Dpcm che chiude bar e ristoranti alle 18, chiude le palestre e raccomanda a tutti di stare a casa. Era una piazza arrabbiata quella di ieri, come non se ne vedevano da tempo. Non ci sono state tensioni ma l’insofferenza percepibile a pelle. Tra bandiere tricolore e striscioni, un pienone di ragazzi, il commercio ha preso la parola.

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C’erano esponenti politici ma erano in seconda fila, in prima c’erano quelli del settore in caduta libera, bar, ristoranti, partite Iva, professionisti. Quelli che con la seconda ondata e la scure di un nuovo lockdown sono a terra. Erano in tanti e arrivavano da Porto San Giorgio, dall’entroterra, da Ancona. È partito il vaffa al premier, qualche pernacchia. La zona era presidiata dalle forze dell’ordine, carabinieri, poliziotti e municipale.

Per Marika Bambozzi, sarta, applausi e ola per queste parole: «Lavoriamo con le cerimonie, ci siamo dati forza e coraggio e, grazie a qualche cliente che ha stretto i denti e si è sposato quest’estate, siamo riusciti a tirare avanti, poi è arrivato il nuovo decreto e l’autunno l’abbiamo rimesso nel cassetto. Adesso è arrivata la morte, hanno deciso di non far sposare le persone. Ho una dipendente, devo pagarla, devo pagare l’affitto, devo pagare. Dallo Stato pretendo meno promesse e più fatti». Lorenzo Cognigni ha da poco aperto un locale in via Battisti e subito l’ha dovuto chiudere, «ci hanno messo in difficoltà, parlo per me e per gli altri nella mia stessa condizione». Pierluigi Pallottini ha la palestra a Porto San Giorgio: «Abbiamo speso tantissimi soldi per lavorare, ci hanno fatto chiudere e da maggio non abbiamo visto un euro. Siamo uno staff di 15 persone, un comparto che è stato abbandonato». Sara Andreoli, insegnante di Osimo: «Mi vergogno tanto per le colleghe che pensano al proprio orticello e, con lo stipendio garantito, dicono “chiudiamo tutto”. La scuola deve rimanere aperta. Vorrei vedere se succedesse come in Grecia, che decurtano lo stipendio agli statali del 60%, se vogliono ancora stare tutti a casa. Il Governo sta facendo l’impossibile per scoraggiarci. Non neghiamo il virus, neghiamo la gestione disastrosa della pandemia, che ha distrutto il ceto medio».

Stefania Acquaticci del settore turismo di Monterubbiano: «Il bonus vacanze è stata una presa in giro, ma non voglio parlare di questo - afferma -: c’è una realtà ben più grave e sono i ragazzi autistici, i disabili, gli anziani.

Questa gestione del Covid, questi lockdown, sembrano fatti apposta per distruggere le persone più deboli». E poi Gioia Giandomenico, estetista: «Nuove restrizioni porterebbero chi è riuscito a sopravvivere all’inferno - avverte - questo non è il percorso giusto». Una ragazza ha preso il microfono per dire «se il governo ha chiuso le palestre è perché circola il virus e c’è pericolo»: si è rischiata la rissa, è stata zittita, se ne è andata tra le proteste.

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