Duecento sacchi contro l’erosione, ma c'è anche il timore di nuove mareggiate

Sacchi a protezione degli stabilimenti balneari
Sacchi a protezione degli stabilimenti balneari
di Sonia Amaolo
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Sabato 20 Novembre 2021, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 09:52

PORTO SANT’ELPIDIO  - Sono arrivati i sacchi a difesa degli chalet. Salvo imprevisti lunedì cominceranno i lavori per proteggere le strutture balneari e le infrastrutture della costa dall’ erosione nella zona sud, ex-Orfeo Serafini, viale Europa nell’area del camping La Risacca. Queste tre sono le fasce deboli ma la situazione critica va da via Mameli a via Faleria, e comprende metà degli chalet.

 
Per diversi di questi ci sono le scogliere radenti e non hanno bisogno dei sacchi.

In settimana le piogge incessanti hanno avevano fatto temere il peggio ma le mareggiate sono state contenute. «Avevamo dato disposizioni alle ditte incaricate di iniziare già all’inizio di questa settimana con 200 sacchi - dice il vicesindaco Daniele Stacchietti con delega alla difesa della costa - purtroppo le condizioni meteo non hanno permesso la collocazione. I sacchi vanno riempiti con i materiali da prendere in loco e con il mare grosso quest’operazione è impossibile. Vista come è andata la giornata di ieri, a meno di catastrofi naturali lunedì iniziamo».

Con 64 mila euro assegnati dalla Regione il Comune mette in sicurezza le strutture sulla base di un’operazione che è stata avviata e si è consolidata negli anni di amministrazione Franchellucci, il primo sindaco a puntare su questo intervento tampone per salvare il salvabile, in attesa delle scogliere emerse. Un intervento che si è perfezionato negli anni. Ci sono state iniziali difficoltà anche nel posizionamento e poi via, via la tecnica è migliorata. All’inizio, ad esempio, i sacchi non venivano interrati a sufficienza e così tanti crollavano e si svuotavano alla prima ondata. 


Oggi queste barriere rimovibili riempite di ghiaia vengono interrate a 40-50 centimetri, sempre posizionate a ridosso degli chalet, formando un cordone continuo e svolgendo una funzione drenante di barriera non rigida, da rimuovere finito l’inverno. A fornire il materiale è la Saccheria Reggiana di Reggio Emilia, a eseguire i lavori le imprese Marco Mignani e Adalgisio Vagnozzi. Sarà prelevato materiale di riempimento per un totale di 1.200 metri cubi dal fosso Castellano alla foce del fiume Tenna. 

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