Contro i vandali sempre più forte l'idea di recintare gli chalet: i concessionari vogliono accelerare

Contro i vandali sempre più forte l'idea di recintare gli chalet: i concessionari vogliono accelerare
Contro i vandali sempre più forte l'idea di recintare gli chalet: i concessionari vogliono accelerare
di Serena Murri
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Venerdì 27 Agosto 2021, 09:05

PORTO SAN GIORGIO -  Chalet da recintare, il confronto è possibile. Interdire l’accesso alla spiaggia per tutelare la sicurezza degli stabilimenti balneari potrebbe diventare una soluzione possibile alle incursioni dei vandali. Gli chalet in centro, risultano più interessati da questo tipo di discorso, essendo la meta principale delle presenze turistiche e non.

Da anni, ci sono operatori del settore che sostengono che per evitare danni ingenti agli chalet da parte di vandali e gruppi di giovani in preda ai fumi dell’alcol, sarebbe utile circoscrivere il perimetri degli stabilimenti e impedire così -dopo una certa ora- l’accesso alla spiaggia. A Rimini e Riccione lo fanno già da anni. Al sud delle Marche, la stessa misura viene applicata anche a Civitanova e San Benedetto, mentre a Porto San Giorgio c’è chi è impaziente di allinearsi.


Come farlo non dovrebbe essere troppo complicato, modificando il piano spiaggia e prevedendo la chiusura e il passaggio dallo chalet , sostiene Marco Celanzi Albachiara, uno dei primi sostenitori: «Intorno a noi lo stanno già facendo tutti. Nessuno vuole gente sulla propria concessione quando è chiusa. Sarebbe un modo per tutelarci. Ad una certa ora si chiude e almeno non può entrare chiunque. Questa è la mia opinione come operatore. Non significa non lasciar passeggiare le persone ma lasciar passare la parte sana». Quest’anno -fino ad ora- non si sono riscontrati danni più di tanto ingenti alle strutture, i balneari ritengono che in parte il merito sia anche del servizio a cura della Fi.fa Security voluto dal Comune «peccato che questo discorso sia partito ad agosto -ha commentato Celanzi- ma meglio di niente, i ragazzi non sono facili da arginare. É andata bene come prova.

La loro presenza sulle spiagge è servita ad allontanare chi non doveva stare in spiaggia, per noi ha significato un Ferragosto più sicuro».

Poi Celanzi è tornato sulla chiusura degli stabilimenti «serve un discorso strutturato per tutte le attività. Una recinzione uguale per tutti, che regolarizzi gli accessi in spiaggia. In questa maniera, sai che se oltrepassi un limite, commetti una violazione. L’importante è riuscire a farle le cose, piano piano, ma crescendo».


Il discorso di tutelare gli chalet di notte, riguarda principalmente le strutture in centro e quelle subito vicine, come Baia Principe di Ulderico Beato, spesso al centro dell’attenzione serale da parte di gruppi di ragazzi: «Ho tenuto chiuso con la recinzione metallica per 14 anni ed entravano lo stesso. L’anno in cui ho lasciato aperto è andata meglio. Chiudere definitivamente per interdire l’accesso di notte è meglio perché se trovi qualcuno dentro almeno puoi dirgli qualcosa, invece se è tutto aperto... Quest’anno con i vigilantes per il controllo notturno della spiaggia, ho allentato la presa e qualcuno è riuscito a rompere lettini e un ombrellone ma poteva andare peggio. In generale, quest’estate è stata più tranquilla forse per via delle restrizioni. Però bisogna dire che l’ordinanza emessa quest’anno non è abbastanza chiara. Non ha senso dire non si può entrare ma si può passeggiare. Non si capisce. Le persone erano confuse». Intanto la stagione sta per concludersi con il segno positivo.

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