Spari e coltellate, paura nel condominio: «Serve più sicurezza, poteva essere una strage»

Porto San Giorgio, spari e coltellate, paura nel condominio: «Serve più sicurezza, poteva essere una strage»
Porto San Giorgio, spari e coltellate, paura nel condominio: «Serve più sicurezza, poteva essere una strage»
di Lura Meda
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 08:40

PORTO SAN GIORGIO È ancora sconvolta la signora Anna, la donna che, insieme al figlio, si è vista puntare addosso una pistola nella serata di venerdì da un suo condomino in una palazzina di via Cavallotti a Porto San Giorgio.

L’uomo, Massimo Cecarini, 56 anni, aveva aggredito lei, il figlio e due operai con una pistola e un coltello, ferendo alla mano con due fendenti il ragazzo e uno degli uomini.

Il tutto, sembra, per futili motivi, una discussione riguardante l’esecuzione di alcuni lavori condominiali di ristrutturazione e riqualificazione energetica, lavori a cui Cecarini si opponeva con forza.

Il saluto

Suonando al campanello del suo appartamento, la signora Anna si affaccia per un attimo dalla finestra, un lieve cenno di saluto ma nessuna parola, non se la sente ancora di raccontare ciò che è accaduto anche se, spiega chi la conosce «è una persona forte e di sicuro si riprenderà presto». Troppo grande per ora però la paura, specialmente per quello che sarebbe potuto avvenire. «Una strage – dicono i condomini del secondo piano – questo abbiamo rischiato». Il loro appartamento è proprio in mezzo tra quello dell’aggressore al primo piano e quello della signora Anna al terzo.

I timori

«Erano lavori che avevamo discusso in condominio – spiegano – tutti eravamo d’accordo. Ecco perché, dopo di lei, lui se la sarebbe potuta prendere anche con noi e questo pensiero è a dir poco angosciante. L’immobile ha bisogno di interventi, il condominio aveva votato, ma con Cecarini ci eravamo comunque resi disponibili alla discussione». Come si è arrivati a questo punto allora? «Nessuno si aspettava una cosa del genere. Certo lui è sempre stato uno con cui è difficile avere un dialogo pacato». Una persona irascibile, precisano a più riprese condomini e vicini di casa, ma le armi quelle no, impensabile ipotizzare che avesse in casa quelle armi.

La vita

Quello che è certo è che si tratta di un uomo solo. «Non ha moglie né parenti qui, ha sempre vissuto abbastanza in solitudine, ma anche lui non ha mai dato molta confidenza. Basti pensare – concludono i condomini – che, anche se viviamo qui da oltre un decennio, nessuno di noi è mai entrato nel suo appartamento».

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