Lavori nella galleria e sull'autostrada A14 torna l'inferno: lunghe code e traffico in tilt

Lavori nella galleria e sull'autostrada A14 torna l'inferno: lunghe code e traffico in tilt
Lavori nella galleria e sull'autostrada A14 torna l'inferno: lunghe code e traffico in tilt
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Domenica 4 Ottobre 2020, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 10:46

PORTO SAN GIORGIO - Code e traffico in tilt, venerdì notte sul tratto dell’autostrada A14 tra Pedaso e San Benedetto,verso sud. La situazione s’è fatta critica attorno alle 19, quando i pendolari del lavoro, diretti a casa, si sono riversati in autostrada.

Un lungo serpentone di auto e tir incolonnati, che ha richiamato alla mente scene di un passato recente. Stavolta, la colpa è stata dei lavori in galleria. Quelli per l’adeguamento alla normativa antincendio, prescritti da una legge europea: la 264 del 2006.
 
La norma obbliga Autostrade per l’Italia a intervenire su tutti i tunnel della rete, più lunghi di mezzo chilometro. 
I lavori, stoppati durante l’estate, sono ripresi in questi giorni. Ma i disagi – assicura la concessionaria – dovrebbero essere minimi. «Non sono previste chiusure – fa sapere Autostrade –, ma restringimenti di carreggiata. Il vantaggio dei cantieri mobili è che possono essere aperti quando il traffico si congestiona, per farlo defluire». Oggi fa un anno esatto da quando la Procura di Avellino ha sequestrato i famosi quattro viadotti fermani, imponendo alla concessionaria di sostituire i guardrail ritenuti non a norma. Dodici mesi di passione sul tratto sud dell’A14, che, in più occasioni, ha letteralmente spaccato in due l’Italia. Le scene del Natale da incubo dell’anno scorso sono ancora ben stampate nella memoria di chi ha avuto la sfortuna di ritrovarsi imbottigliato. Come l’immagine del cartello che stimava in sei ore il tempo necessario per andare da Ancona a Pescara. Il tutto, nonostante il provvidenziale dissequestro temporaneo di tre dei quattro viadotti (l’ultimo è arrivato neanche tre mesi fa). Lo stato dell’arte vedrebbe la concessionaria in attesa di un segno di vita da parte del Mit.
«L’interlocuzione con le strutture tecniche per sbloccare l’approvazione dei progetti – spiega Autostrade per l’Italia – va avanti da quasi un anno, ma al momento, dal ministero, non è arrivato nulla». Quello che dovrebbe arrivare sono i via libera ai progetti per sostituire le barriere. Ma da Roma, al momento, tutto tace. Secondo il cronoprogramma, primi a partire dovrebbero essere i lavori sul viadotto Campofilone, nel Comune di Pedaso. Le ultime notizie davano il progetto esecutivo fermo al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, in attesa del via libera. 
Del Petronilla, a Porto San Giorgio, e del Fosso San Biagio, ad Altidona, sono in corso d’opera i progetti esecutivi. Del Vallescura, l’ultimo dissequestrato, il definitivo. Ognuno dovrà passare, poi, per il Provveditorato e, solo dopo l’ok, la sostituzione delle barriere di protezione potrà cominciare. Il fatto che, con le due corsie ristrette, l’estate sia passata senza grossi drammi ha fatto calare l’attenzione sui viadotti. Poi sono arrivate le elezioni. Anche se, in campagna elettorale, la politica, s’è occupata più che altro della terza corsia. Anche gli imprenditori, sul piede di guerra fino a qualche tempo fa, adesso, sembrano aver allentato la presa. 

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