Turismo di Pasqua, i Sibillini preparano una stagione record. Ma l'Infernaccio chiuso fino a maggio

Turismo di Pasqua, i Sibillini preparano una stagione record. Ma l'Infernaccio chiuso fino a maggio
di Francesco Massi
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Venerdì 15 Aprile 2022, 05:30

MONTEFORTINO - Periodo pasquale, primo test annuale per rilanciare il settore turistico dei Sibillini. Le prenotazioni presso agriturismi, ristoranti, bed&breakfast, country house stanno arrivando per questo fine settimana, preludio di una successiva estate che potrebbe essere molto positiva. La Pasqua, in genere, rappresenta l’inizio della vera stagione turistica annuale nel territorio montano.

Periodo di affluenza che spesso è concentrato nel giorno di domenica e ancor più nel lunedì di Pasquetta, con la solita gita all’aperto che vede la montagna come luogo preferito. Con l’attenuazione forte delle limitazioni dovute al Covid, il flusso turistico sarà sicuramente favorito, rispetto all’anno passato. Sono arrivi in genere definiti “di prossimità”, dalle Marche e regioni limitrofe, con un periodo di soggiorno di massimo 3 giorni, focalizzati sulla domenica di Pasqua e in quello antecedente e seguente.
Le previsioni
Molto attesi, sperando nella clemenza del tempo, forti arrivi per Pasquetta da parte dei turisti giornalieri, quelli che in genere non pernottano ma affollano ristoranti e prati con i loro picnic. Luogo di affluenza eletta sarà, come sempre, il santuario della Madonna dell’Ambro, dove inizia la stagione di presenza continua di tutti i religiosi nel luogo di culto. Un posto ideale per risollevare lo spirito, pregare ai piedi della Madonna, ritemprare quindi anima e fisico. Tra gli altri luoghi più ricercati dai turisti le gole dell’Infernaccio, che però sono ancora chiuse per i lavori di ripulitura dopo il lungo inverno, per dare più sicurezza ai turisti.

Si conta di riaprire per il 1° maggio. Sempre molto richiesta la Sibilla e le varie escursioni in montagna. La gente, come sempre, ha bisogno soprattutto di relax, passeggiate, pedalate in bike e naturalmente la buona cucina locale. La tendenza che sta avanzando è quella di combinare la tradizione gastronomica con ingredienti ancor più radicati sul territorio anche nei classici menù pasquali. «Si punta naturalmente sull’agnello - dice Maria Rosa Nunzi, chef dell’agriturismo Il Borghetto di Montefortino – come la cotoletta con olive all’ascolana, le tagliatelle con ragù di agnello tagliato al coltello, la coratella, i calzoni (caciù o piconi) col formaggio pecorino, la crepe ricotta, tartufo dei Sibillini e luppolo, visto che questa è l’erba spontanea di questo periodo, come gli asparagi sposati a gnocchi fatti in casa. Poi non può mancare la pizza al formaggio e pepe». Da ricordare anche la ciambella “strozzosa” e la pizza dolce con canditi. «Siamo fiduciosi anche per l’estate, poiché il nostro territorio lo merita. Ho aperto due anni fa ed è la prima Pasqua del mio locale», conclude Nunzi. «Turisti nazionali che scelgono i piccoli paesi e sono attenti al budget – rimarca Oreste Curi di Villa delle Rose-Hotel Paradiso di Amandola – quindi prenotano per pochi giorni. Una vacanza ristretta, più concentrata, e soprattutto in Italia tra guerra, pandemia e crisi economica. Ma non si può penalizzare un territorio bello come questo dei Sibillini con la lentezza della ricostruzione post sisma, come sta avvenendo. Dopo 6 anni è insopportabile e penalizzante per il turismo».

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