Fermo, non si converte all'Islam
e la picchia. Marito condannato

Il tribunale di Fermo
Il tribunale di Fermo
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Martedì 24 Maggio 2016, 09:37
FERMO - Non sopportava che la moglie non si fosse convertita all' Islam come lui, così aveva cominciato a vessarla con continui atti di violenza fisica e psicologica. Con l'accusa di minacce, maltrattamenti e lesioni, D.Z. di Porto Sant'Elpidio ieri è stato condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa e delle spese legali alla parte civile. Il giudice Cesare Marziali ha recepito l'istanza di condanna formulata dal Pm durante la requisitoria ed ha emesso la sentenza in tarda mattinata. L'avvocato Rossano Romagnoli ha difeso l'imputato ieri assente in aula. 

I fatti risalgano al 2011. Dalla querela della donna emerge che D.Z. anche prima della sua conversione, aveva manifestato dei comportamenti machisti. Spesso costringeva la consorte a restare dentro casa e a non uscire per non farsi vedere in giro, la rinchiudeva a chiave nella sua stanza quando lui non c'era, allo stesso modo teneva segregate anche le due figlie. Dopo la conversione questi episodi si intensificarono e si caricarono di un significato religioso. Più volte la donna viene picchiata e minacciata di morte davanti alle due bambine, in un'occasione l’uomo le dice che se avesse portato di nuovo le figliolette in chiesa l'avrebbe sgozzata e avrebbe strangolato le figlie con il velo. La moglie terrorizzata decide di allontanarsi con le bambine ma l'uomo continua a perseguitarla. Un giorno si incontrano per strada, l'uomo le sferra un pugno in faccia, lei cade a terra sanguinante e, costretta al pronto soccorso, trova il coraggio per denunciare l'ex marito. Viene subito emessa un'ordinanza cautelare di divieto di avvicinamento a lei e alle figlie con apertura di un procedimento penale. 
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