Fermo, Calcinaro replica alla stilettata Pd
"Atto dovuto? Prima non pensavano così"

Il sindaco Calcinaro insieme al vice Trasatti
Il sindaco Calcinaro insieme al vice Trasatti
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 15:48
FERMO - Dopo l'intervento dei consiglieri Pd, che di fatto sminuivano l'operato dell'attuale amministrazione derubricandolo a "atto dovuto", non è tardata la risposta-riflessione del sindaco Paolo Calcinaro.

"Leggo le considerazioni e gli inviti dei consiglieri del Pd e qualche riflessione mi viene spontanea a me come ad altri fermani - rimarca il sindaco Calcinaro - Se è vero che due degli stessi erano consiglieri, ed anche di peso, con la precedente amministrazione e la terza è stata da sempre convinta sostenitrice, dall’esterno, dell’ultima giunta fermana mi chiedo perché queste stesse preoccupazioni non fossero state esplicitate ad esempio durante il 2014.

Se oggi ridare vita ad un centro che era diventato spettrale viene considerato come un “atto dovuto” dai tre consiglieri, perché questo stesso pensiero non usciva fuori lo scorso anno, quando veniva posta in essere ogni strategia per allontanare i fermani dal proprio centro storico? Forse all’epoca si era in maggioranza ed oggi no, ma credo che tale strabismo politico venga all’evidenza a tutti i fermani".



Calcinaro continua: "Detto questo, capisco l’entusiasmo per aver risolto in quattro mesi un nodo che per quattro anni è rimasto insoluto come quello della COPS ma ricordo che, purtroppo, i temi difficili in città ne sono molti e non sempre risolvibili in qualche mese: e purtroppo, lo devo ricordare, sono gli stessi nodi che c’erano già quattro anni fa, visto che nel frattempo di soluzioni ne sono giunte ben poche. Alcuni esempi? Lotti di Casabianca, aggiornamento del piano di spiaggia e dell’inquinamento elettromagnetico, Coop in via Respighi, Ex Mercato Coperto, ex Consorzio Agrario, regolamento del decoro urbano, acquisizione aree demaniali del Tirassegno, Casina delle Rose e qui mi fermo per non essere noioso. Su questi temi ci siamo immediatamente buttati a lavorare, senza proclami come nostro modo di fare ma con molta serietà e concretezza".



Il sindaco di Fermo tira in ballo il passato: "Che il lavoro fosse duro comunque ce lo aspettavamo: quello che non mi attendevo sono tutte quelle complicazioni che derivano invece dal recente passato. Alcuni esempi? Contenziosi per bollette energetiche per quasi un milione, riserve sul capitolato d’appalto di Fontevecchia, proprio quel Fontevecchia del comunicato, da parte della Ditta di circa mezzo milione di Euro, o ancor più, vera e propria chicca, lavori dell’Asilo Nido nuovo subito rallentati perché, con lo spostamento del plesso fortemente voluto e progettato dalla precedente giunta nel 2014 non si era preso in considerazione che, proprio in quel nuovo sito pensato per l’Asilo, vi era l’attraversamento di un cavo Enel interrato che ora dovrà essere spostato con conseguente perdita di tempo nel compimento dell’opera. Ma fortunatamente vediamo come gli uffici, e per questo non posso che ringraziarli, stanno dando il loro massimo per superare queste eredità che via a via affiorano. Insomma, sono convinto che l’attenzione e il pungolo sull’azione amministrativa sia utile ma attenzione con le “prediche” che, visti alcuni ruoli rivestiti fino a poco tempo fa, possono essere altamente controproducenti".
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