Troppo lavoro nero nel Fermano
Molti i casi, i giovani i più penalizzati

Troppo lavoro nero nel Fermano Molti i casi, i giovani i più penalizzati
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Luglio 2014, 22:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 10:38
PORTO SANT'ELPIDIO - Un triste primato quello delle cittadine elpidiensi: la maglia nera del lavoro nero. Abbinamento di colori pi appropriato non c'. Le cittadine elpidiensi e il Fermano maglia nera del lavoro nero. Un primato poco invidiabile, quello registrato dal Sud delle Marche dai rilevamenti effettuati nel 2013 in materia previdenziale ed occupazionale. E a parne lo scotto sono spesso i giovani. Dati resi noti dalla Cgil, da cui emergono numeri allarmanti. Su oltre 6.000 aziende ispezionate, quasi il 60% ha presentato delle irregolarità, con 1.581 lavoratori completamente in nero ed altri 3.000 con altre tipologie di irregolarità, dagli orari al mancato rispetto delle norme su salute e sicurezza, scorretta applicazione di forme contrattuali atipiche, false partite Iva ecc.

I dati della provincia fermana vengono calcolati insieme ad Ascoli e fanno registrare quasi la metà di tutti i lavoratori irregolari totalizzati nelle Marche. Si primeggia anche nel nero, un terzo dei dipendenti fantasma riscontrati in regione stanno proprio nella zona Sud, ne sono stati accertati 530.

"Sono numeri che preoccupano - commenta il segretario provinciale Filctem Cgil Giuseppe Santarelli - cifre che fotografano una situazione grave che segnaliamo da tempo. Non abbiamo i dati dettagliati comune per comune, ma sappiamo che la gran parte delle irregolarità riscontrate riguarda il settore manifatturiero, quindi è chiaro che le criticità si concentrano soprattutto nelle zone dove tale comparto è particolarmente presente, quindi Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, il distretto calzaturiero".

Tra Fermo e Ascoli le imprese controllate sono state nel 2013 1.967, solo 533 quelle risultate pienamente in regola. Sono invece 2.121, quindi il 46% del totale marchigiano, le persone trovate senza contratto o con altre forme di violazioni della legge. I controlli effettuati hanno consentito nella zona Sud delle Marche di recuperare oltre 3 milioni di euro di contributi evasi. Complessivamente, rispetto all'anno precedente, nonostante i numeri rimangano significativi, le irregolarità tendono a scendere, mentre gli operai a nero crescono del 3,8% circa, così come l'evasione contributiva.

"La crisi ha aumentato la povertà e il bisogno, quindi ha portato ad accettare qualsiasi condizione e questo ha imbarbarito i rapporti occupazionali - denuncia Santarelli - Il nero è una conseguenza di determinate politiche aziendali, spesso ci lamentiamo della concorrenza sleale proveniente da altri mercati e non ci rendiamo conto che una parte viene proprio dalle imprese del nostro territorio: dobbiamo combattere le esternalizzazioni a laboratori non regolari, pratica purtroppo diffusa. Insistiamo da tempo per un accordo con le aziende per tutelare tutta la filiera produttiva. Una garanzia di trasparenza per chi lavora e di qualità per chi acquista un marchio".
© RIPRODUZIONE RISERVATA