Il concorso Postacchini rilancia la vetrina internazionale: «Un volano per il turismo»

Il concorso Postacchini rilancia la vetrina internazionale: «Un volano per il turismo»
Il concorso Postacchini rilancia la vetrina internazionale: «Un volano per il turismo»
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Domenica 22 Maggio 2022, 06:40

FERMO -  Un documentario che racconta la storia di Andrea Postacchini. Un sito internet che riunisce tutte le informazioni sullo “Stradivari delle Marche” e sul premio che porta il suo nome. Un dolce, anzi quattro, per far conoscere il territorio e le sue eccellenze. Non si ferma il Concorso Postacchini. Anche se, pure quest’anno, si dovrà fare a meno della kermesse che, a maggio, porta a Fermo oltre cento giovani violinisti provenienti da tutto il mondo, la promozione del capoluogo e di tutta la provincia fermana va avanti. Con tre iniziative ideate da Antiqua Marca Firmana, l’associazione che, dal 1994, organizza il premio.


«Non ci siamo voluti arrendere alle difficoltà della pandemia e abbiamo voluto diffondere ugualmente nel mondo la città di Fermo», spiega il presidente Giulio Cesare Vinci Gigliucci.

Aspettando l’edizione numero trenta, la 2023, si lavora per portare nei cinque continenti il nome del liutaio fermano, «uno degli ambasciatori più importanti di Fermo nel mondo», dice Micol Lanzidei. Per l’assessora alla Cultura, «il binomio tra il concorso e la città è simbolo di un’accoglienza inimitabile, con pezzi da novanta della musica che, nei momenti di pausa, si lasciano stupire da questa splendida cornice storica che possiamo vantare». Un volano per il capoluogo e per il Fermano tutto, «territorio di grande vitalità», che «ci ricorda una figura immensa e funge da importante prospettiva per tanti ragazzi che, aspirando a vincere le borse di studio, possono, così, proseguire con la loro passione», le parole del presidente della Provincia, Michele Ortenzi.


Una manifestazione cresciuta nel tempo, «partita tra molte incertezze, capace, oggi, di aggregare e di portare a Fermo tanti giovani che si affermano sul mercato della musica nazionale e internazionale», ricorda Amedeo Grilli. Il presidente della Carifermo sottolineato anche come la banca, dal ‘94, «sostiene con convinzione e coinvolgimento crescente questa iniziativa che nasce da privati che, con impegno notevolissimo, hanno fatto un progetto calibrato sul territorio, che va a riscoprire una figura dimenticata e che fa conoscere la capacità produttiva di questa provincia». Tre novità, si diceva. La prima è un docufilm sulla vita del liutaio fermano. Si intitola “Andrea Postacchini, chi era costui?” e sarà proiettato in piazza del Popolo sabato 4 giugno. L’ha diretto Mauro Martorelli. Tra gli attori c’è Gabriele Felici che è anche sceneggiatore, scenografo e costumista e che ha realizzato gli oggetti d’epoca – libri, candelabri e lampade – che compaiono nel documentario. «È stato girato soprattutto a Fermo, dove abbiamo ritrovato tutte le case abitate da Postacchini, ma anche a Falerone, Santa Vittoria in Matenano e Servigliano», spiega la voce narrante Carla Civardi. Parla di «opera realizzata con impegno, ricerca e passione».


La seconda novità è il sito internet (www.postacchinifestival.com), sintesi dei quattro finora online. Dove a predominare sono i colori oro e marrone e che «presto sarà anche in inglese». Dulcis in fundo, la parte golosa. I pasticconi di Postacchini, dolci creati dalla pasticceria Gallucci in quattro varianti (cioccolato, arancia, nocciola e pistacchio), che sarà possibile assaggiare il 4 giugno. L’ultima tappa ci sarà a settembre. Con il concerto degli archi della Scala che proporranno musiche di Rossini, Paganini e Cajkovskij. Nell’occasione, saranno presentati il violino e l’archetto che verranno assegnati al vincitore assoluto dell’edizione 2023 del concorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA