Titolare di un'azienda agricola muore schiacciato dal trattore in contrada Moje, è la terza vittima nel Fermano in pochi giorni

Titolare di un'azienda agricola muore schiacciato dal trattore
Titolare di un'azienda agricola muore schiacciato dal trattore
di Pierpaolo Pierleoni
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Sabato 9 Settembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:31
FERMO - Stava effettuando dei lavori in un terreno agricolo nelle campagne fermane, in contrada Moje. All’improvviso, il trattore su cui si stava spostando si è sbilanciato, per poi ribaltarsi. È rimasto schiacciato sotto il peso del mezzo, un impatto che non gli ha lasciato scampo. È morto così, nel tardo pomeriggio di ieri, un 66enne di Fermo, Gioele Albanesi. Inutili i soccorsi allertati dai familiari e la corsa dei mezzi del 118, che purtroppo, al loro arrivo, hanno trovato una situazione ormai disperata. Per l’agricoltore, titolare di un’azienda agricola, non era rimasto nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i militi della Croce verde di Fermo, una pattuglia dei carabinieri ed un equipaggio dei vigili del fuoco. 


I soccorsi


I tentativi di rianimazione sul corpo ormai esanime non sono riusciti nel miracolo: troppo gravi i traumi riportato sotto la mole del mezzo agricolo. All’Arma il compito di ricostruire nel dettaglio la dinamica. Albanesi stava lavorando da solo al momento dell’incidente, pratiche che svolgeva abitualmente e in cui era esperto.

Verosimile che l’inclinazione del terreno abbia giocato un ruolo fatale nel ribaltamento che gli è costato la vita. Quello di contrada Moje è il terzo incidente mortale in campagna nel giro di appena una quindicina di giorni. Un finale di stagione estiva funestato da episodi simili e ravvicinati, tutti con un tragico epilogo. Un paio di settimane fa il lutto a Monsampietro Morico per il sessantenne Filippo Monaldi, finito in un dirupo col trattore dopo un volo di oltre 60 metri. Ed è proprio di due giorni fa la triste notizia della morte di Domenico Perticarini, il montegranarese di 80 anni finito in un pozzo mentre lavorava su un mezzo agricolo il suo terreno in campagna a Cura Mostrapiedi di Sant’Elpidio a Mare. Dopo che la fase critica sembrava ormai superata, emorragia cerebrale lo ha ucciso, ma ha donato una speranza di vita ad altre persone, grazie alla donazione degli organi decisa dai familiari, consapevoli delle volontà del loro caro.

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