Rivolta contro i vigili per le multe: lettere al prefetto e al presidente della Regione

Una cordata di ex amministratori e cittadini attacca la Polizia locale dei Monti Azzurri

Rivolta contro i vigili per le multe: lettere al prefetto e al presidente della Regione
Rivolta contro i vigili per le multe: lettere al prefetto e al presidente della Regione
di Serena Murri
3 Minuti di Lettura
Domenica 12 Febbraio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 07:57

FERMO - Bufera sulla Polizia locale dei Monti Azzurri che fa le multe sulla Statale Adriatica e sulla provinciale. Ex sindaci, cittadini e imprese del Fermano guardano con forti interrogativi l’apparizione di Polizia locale, costituita dall’Unione Montana Monti Azzurri (Umma) in consorzio con tre comuni dell’Unione Valdaso.

 
Lettera di protesta 


Ad una apposita riunione, è seguita la lettera inviata ai Prefetti di Ascoli, Fermo e Macerata, al Presidente della Regione, al capo dipartimento enti locali della regione, ai sindaci dei comuni interessati per protestare contro quella che ritengono una presenza inopportuna. 


La cordata 


Alla riunione, tenutasi il 6 febbraio, ai laghi Santarelli, erano presenti: Umberto Pistolesi (ex sindaco, consigliere di Monterubbiano e consigliere dell’Unione), Giuseppe Sacchini (ex professore ed ex sindaco di Moresco), Enzo Rossi (professore e ex sindaco Lapedona), Gaetano Agostini (imprenditore ed ex sindaco di Ortezzano), Alfredo Cristofori (imprenditore ed ex generale della Guardia di finanza di Monte Gallo), Luigi Rossi (ex professore e storico di Lapedona), Luigi Meconi (ex ispettore e dipendente pubblico di Altidona), Marco Marchetti (ex dipendente pubblico di Fermo), Annamaria Albanesi (consigliera comunale di minoranza a Monterubbiano e consigliera nell’Unione). 


Tre Comuni convenzionati


I tre comuni dell’Unione (Lapedona, Monterubbiano Altidona), si sarebbero convenzionati singolarmente con l’Umma, cosa che secondo gli ex amministratori, da statuto non avrebbero potuto fare, essendo nell’unione, la quale per statuto è tenuta ad impegnarsi a costituire servizi all’interno dell’associazione. 
Il problema che pongono gli ex amministratori è che oltre al fatto che così la polizia locale viene a fare cassa distribuendo multe sui comuni costieri, pongono attenzione su presunte incongruenze sulla delibera dell’Umma che hanno avuto modo di visionare .


La delibera contestata


Gli ex amministratori s’interrogano relativamente ai comuni dell’unione (Monterubbiano, Lapedona, Altidona) a chi faccia capo la sicurezza locale.

Secondo gli stessi, l’unione non avrebbe nemmeno dovuto consorziarsi con la Umma, in quanto già convenzionati fra loro proprio per la condivisione di servizi come quello dei vigili, dei tecnici e dei segretari per i comuni. Secondo loro la convenzione, in base allo statuto dell’Unione, non sarebbe dovuta nemmeno esserci. 


«Così il corpo di polizia locale, -dicono gli ex amministratori- è autorizzato a mettersi a fare multe a macchia d’olio e a tassare i cittadini, invece che farlo all’interno della comunità montana. Così non ha senso. Il compito dell’unione dovrebbe essere quello di migliorare il servizio e renderlo più economico». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA