Prefettura, cambio della guardia a Fermo. Vincenza Filippi va in pensione: «Lascio la costa più sicura»

Prefettura, cambio della guardia a Fermo. Vincenza Filippi va in pensione: «Lascio la costa più sicura»
Prefettura, cambio della guardia a Fermo. Vincenza Filippi va in pensione: «Lascio la costa più sicura»
di Chiara Morini
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 03:05

FERMO - Tre anni e mezzo alla guida della Prefettura: il mandato di Vincenza Filippi è agli sgoccioli. Oltre a lei, che dal 1° ottobre sarà in pensione, andrà via anche il capo di gabinetto Alfonso Sadutto. Il prefetto Filippi è stato quello che ha trascorso più tempo a Fermo: gli altri, tutte donne anche loro, hanno trascorso nel capoluogo due anni (Emilia Zarrilli e Angela Pagliuca) oppure uno (Mara Di Lullo e Maria Luisa D’Alessandro). 


Il debutto


«Al momento l’emozione, che pure sento, non è forte» ha esordito ieri mattina salutando i giornalisti, prima di quello istituzionale con i 40 sindaci del territorio, ieri pomeriggio. «Con i Comuni – ha sottolineato – c’è stato un rapporto costante. Quando sono arrivata auspicavo di poterli visitare tutti e ci sono riuscita, pur tra mille difficoltà dovute alla pandemia. Il prefetto deve essere vicino, quando non è stato possibile ci siamo costantemente coordinati in videoconferenza con i sindaci, soprattutto per la situazione sanitaria». La pandemia, che la Filippi ha definito «pietra miliare impegnativa, durissima e complicata. Come prefetto, ma anche come cittadina, mamma, moglie». Se questo è stato il momento più brutto, tra i più belli ci sono gli incontri con le scuole, su tutti Lido San Tommaso. «Lì – ha ricordato – ho visto una scuola multietnica, al centro di un luogo che ha avuto grande rinascita. Ricordo il concerto dell’orchestra della polizia, che oltre a essere polizia di prossimità al servizio del territorio, si dedica anche alla promozione della cultura». In tempo di pandemia, inoltre, ci sono stati i numerosi contatti che ha avuto con le associazioni di volontariato, l’osservatorio sul credito.
Il taglio del nastro
«Bellissimo – ha detto – l’inaugurazione del Santuario dell’Ambro, il secondo delle Marche e importante nella ricostruzione». Ha visitato tutti i borghi, e nel suo bagaglio di ricordi porterà anche «le loro peculiarità, i Sibillini, la lotta insieme al sindaco di Amandola per far restare i vigili del fuoco. E poi anche i grandi eventi, su tutti il Jova Beach Party, non tanto quest’anno, ma tre anni fa: abbiamo lavorato per tre mesi, ma alla fine siamo riusciti ad avere 40mila spettatori, più dei cittadini di Fermo.

Così tutti hanno scoperto che anche Fermo ha il mare, bisognerebbe promuovere di più. Tra tutte le rievocazioni c’è la Cavalcata, con i suoi 15 giorni, e poi le altre. Tanti eventi, teatri, chiese che molti ancora non conoscono». Da ultimo ha anche condiviso il 70esimo compleanno di Porto Sant’Elpidio con le Frecce Tricolori. Se la Prefettura avesse avuto più risorse umane, forse si poteva lavorare meglio.


Il sostegno


Questo non le ha impedito di essere vicina a realtà come la Comunità di Capodarco o intraprendere un cammino per Lido Tre Archi. «Abbiamo fatto molto – ha sottolineato –. Con quei grandi palazzi, dove gli appartamenti non sono tutti occupati regolarmente, occupazioni abusive ci possono essere. Ci sono anche nelle grandi metropoli, ma a differenza delle grandi città, qui l’urbanistica permette di creare aggregazione, come parrocchia, farmacia, centri sociali, è tutto più facile, per migliorare la situazione». Lavorare sulla sicurezza è stato il suo obiettivo sin dal 1° aprile 2019, il suo primo giorno a Fermo. «Ho convocato subito – ricorda – il Comitato di sicurezza e ordine pubblico, perché la sicurezza è importante, e lo è pure la percezione che ne hanno i cittadini».


L’intesa


Visione condivisa con il sindaco Paolo Calcinaro, la collaborazione con le forze di polizia tutte, che ringrazia, hanno fatto la loro parte e ora c’è più sicurezza. «È vero – ha aggiunto – che nelle città, vuoi per immigrazione, vuoi per movida “anomala”, la pericolosità è aumentata, ma per un posto di polizia servono indici di delittuosità che qui non ci sono. E’ anche vero, però, che qui si pattuglia e con la prevenzione dinamica forse è anche meglio». Adesso spera di poter «avere una vita meno frenetica, magari coltivando gli interessi culturali o dedicandomi alla formazione per restituire qualcosa della mia esperienza. Ci sono tante cose». Ora la Prefettura sarà retta dal viceprefetto vicario, Alessandra De Notaristefani Di Vastogirar, che potrà contare sull’arrivo del nuovo dirigente del servizio Ordine e sicurezza pubblica e tutela della legalità. Il futuro prefetto sarà nominato dal futuro ministro dell’Interno.

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