Maria Vittoria Paci guida Cardiologia, road map per i reparti dei Murri: «Ma basta con i campanilismi su Emodinamica»

Maria Vittoria Paci guida Cardiologia, road map per i reparti dei Murri: «Ma basta con i campanilismi su Emodinamica»
di Francesca Pasquali
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Sabato 7 Maggio 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 15:30

FERMO - Un reparto che «mette al centro l’essere umano», che «risolve i problemi con le sue capacità interne» e che «sa attrarre giovani professionisti». Un reparto «snello e moderno, informatizzato e all’avanguardia». Se la prefigura così, la Cardiologia dell’ospedale Murri, la nuova primaria. Prenderà servizio il 16 maggio, Maria Vittoria Paci, che finora ha diretto il dipartimento di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Tailleur bianco, «per non sfigurare vicino al direttore», dice sorridendo, e sguardo deciso, Paci ha le idee chiare.


A Roberto Grinta ha già presentato la lista della spesa: «Informatizzazione del reparto, rinnovo degli ecografi, letto cicloergometro, elettrocardiogrammi refertati online e un’impiantistica di qualità maggiore, per curare al meglio i pazienti con scompenso cardiaco».

Al suo fianco, Grinta annuisce convinto della scelta fatta. Dei tre medici tra i quali ha dovuto scegliere, Paci era quella con il punteggio più alto al concorso per dirigere la Cardiologia. «Una grande professionista, stimata da tutti i colleghi, e una grande donna che testimonia come le donne, oggi, possono avere un ruolo importante nel guidare processi assistenziali così decisivi», la definisce il direttore dell’Area vasta 4. Che, ieri, assieme ai colleghi dell’Av 3 (Macerata) e dell’Av 5 (Ascoli Piceno), ha firmato il piano assistenziale per la cura dell’infarto del miocardio. Cinquantasette anni, Paci è nata a Monsampietro Morico. «Sono originaria di questa terra e qui volevo concludere la mia esperienza professionale», spiega. E dice di voler rimettere in sesto la Cardiologia del Murri, «che è sottodimensionata e che, con la pandemia, ha attraversato un periodo difficile». Assieme a lei, in reparto, è arrivato un altro cardiologo. Un giovane fresco di contratto firmato. «Ci sarà un concorso regionale. Confido che, a breve, qualcun altro possa arrivare», interloquisce la primaria. «Nel piano occupazionale sono previste altre figure di medici per il reparto, dove a breve inizieranno i lavori per la nuova Utic», la rassicura Grinta.


Vuole ripartire da «basi solide», Paci, per guardare al futuro. «Dobbiamo diventare attrattivi nei confronti dei giovani», dice. Per farlo, aggiunge, «dobbiamo mettere al primo posto il benessere lavorativo di chi verrà e la figura umana del paziente che, se trasferito per procedure che non possiamo fare qui, dovrà tornare da noi, per essere seguito». Resta con i piedi per terra, la primaria. Pure sul nuovo ospedale. «Non mi faccio illusioni – spiega –, i tempi di realizzazione potrebbero non essere brevissimi. Intanto, possiamo ricostruire quello che c’è, cominciando da quello abbiamo». Stesso discorso per l’Emodinamica, «un servizio molto importante quando ci sono numeri adeguati a sostenere le capacità tecniche degli operatori», che deve «essere pensato in maniera diversa dall’essere solo per Fermo».

Da qui l’invito «a lasciare il campanilismo per questa città e a pensare a un progetto condiviso, perché i paziento abbiano il meglio nel minor tempo possibile». Aspettando che il futuro diventi presente, il presente della Cardiologia sarà fatto delle «attività di base perse per la pandemia». L’obiettivo di medio termine è «potenziare l’elettrostimolazione, per curare al meglio il paziente scompensato, informatizzare il reparto, per risparmiare tempo, e condividere e modernizzare l’organizzazione».

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