FERMO - Piante da tagliare sulla Lungotenna, si mobilita il mondo degli ambientalisti. Il progetto rientra nella viabilità del futuro con un collegamento più rapido fra la costa e il nuovo ospedale di rete a Campiglione: per la stretta e veloce (e pericolosa) strada “dei fantasmi”, si prevede un ampliamento con il sacrificio di numerose piante. Si ipotizza l’abbattimento di almeno 44 alberi. Federico Spagnoli, presidente del circolo Legambiente Terramare di Fermo e rappresentante delle associazioni ambientaliste del Fermano, parla di una manifestazione riuscita, con il raduno che si è tenuto sabato scorso lungo la strada e al quale hanno partecipato in tanti, fra cui Valido Capodarca, autore di libri sugli alberi monumentali: lui stesso ha ricordato l’importanza delle piante nella protezione delle sponde dei fiumi.
Le difficoltà
Si prospettano tempi grami per il fiume Tenna che nasce alle spalle dell’Infernaccio di Montefortino e attraversa il Fermano, segnando alla foce il confine fra Fermo e Porto Sant’Elpidio, visto che c’è in ballo anche il progetto della Ciip per un prelievo di 200 litri di acqua al secondo.
Il piano
Per il Coordinamento «questa soluzione salverebbe il sistema di protezione naturale della sponda destra del fiume Tenna e metterebbe in maggiore sicurezza la strada stessa che, altrimenti, potrebbe essere soggetta, in futuro, a seri rischi di erosione, come si sta già verificando poco più a monte e lungo il ruzzodromo. Gli alberi sono un elemento di stabilità enorme per gli argini e le sponde dei fiumi, specialmente quando questi sono costituiti da sedimenti sciolti come nel caso in questione. Gli alberi con le loro radici trattengono i sedimenti, riducendo l’azione erosiva delle acque correnti».
La natura
Spagnoli ricorda anche che «lungo l’argine è presente una particolare singolarità naturalistica che andrebbe preservata e valorizzata per la sua importanza: i pioppi gemelli che lo stesso Capodarca vorrebbe inserire nel suo prossimo libro di alberi monumentali».