Fermo, fari sulla centrale a biomasse
il Consiglio di Stato boccia la modifica

Lo stabilimento dell'ex Sadam
Lo stabilimento dell'ex Sadam
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 12:06
FERMO - Centrale a biomasse, primo round. Il Consiglio di Stato, come preventivato, ieri ha bocciato la modifica del regolamento di igiene pubblica che aveva ampliato le distanze di rispetto tra le strutture sensibili e i cosiddetti impianti insalubri. La modifica, voluta dalla giunta Brambatti, impugnata dalla Powercoop e poi respinta dal Tar, era stata nuovamente impugnata dall’amministrazione comunale. “La causa andrà nel merito - spiega il sindaco Calcinaro - anche perché non era necessaria una sospensione cautelare della modifica di regolamento. Non c’era urgenza. Le strade sono tortuose. Anche il percorso giudiziario per la proprietà è andato in salita dopo la novità dell’accordo per il nuovo ospedale di rete a Campiglione. La strada politica è più forte come difesa del territorio”. Resta l’attesa, quindi, per il passaggio fondamentale del 25 febbraio quando sempre il Consiglio di Stato si esprimerà entrando nel merito della sentenza del Tar, come ha ricordato Legambiente, che accolse il ricorso della Powercoop, annullando la seconda Via (valutanzione d’impatto ambientale) negativa emessa dalla Provincia di Fermo.

"Sull'udienza in Consiglio di Stato attesa per il 25 febbraio - sottolinea Gabriele Monaldi, Rsu ex Sadam - Legambiente ha fatto delle affermazioni che non corrispondono assolutamente alla realtà dei fatti. Infatti Il Consiglio di Stato si è già espresso nel merito, il problema è che la Provincia di Fermo non ha dato applicazione alla sentenza. La prossima tappa, quella appunto del 25 febbraio dovrà quindi pronunciarsi, proprio nei confronti dell'ente provinciale, per stabilire come si debba proseguire con l'iter autorizzativo".

L’attuale amministrazione Calcinaro, intanto, continua a lavorare sotto traccia. E la strada segnata dall’ex conceria potrebbe trasformarsi in una via d’uscita per tutti. “C’è un dialogo molto franco, aperto e serrato - spiega lo stesso Calcinaro che, peraltro, domani incontrerà una delegazione di ex lavoratori della Sadam - con proprietà e altri soggetti del territorio. Ma siamo in una fase in cui non ci si può esporre troppo alle intemperie esterne”. Insomma, come già sottolineato dalle Rsu, Calcinaro sta lavorando fattivamente per trovare un’alternativa. 

“Oggi l’ospedale dà una prospettiva diversa e di nuova economia a quel territorio - continua il sindaco -, pensiamo solo alle attività colegate a quella struttura che potrebbero nascere. Ci può essere un bisogno di start-up e nuovi insediamenti tecnologici industriali”. Soluzione, questa, condivisa dal circolo Legambiente Terramare che ha auspicato una riconversione lungimirante per l’area di Campiglione dove, a breve, saranno investiti almeno 70 milioni di euro per il nuovo ospedale di rete.
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