Fermo, centrale a biomasse nel mirino
Legambiente: domani la prima svolta

Fermo, centrale a biomasse nel mirino Legambiente: domani la prima svolta
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 14:38
FERMO - Il Circolo Legambiente fermano ''Terramare'' auspica una conclusione rapida della vicenda "centrale a biomasse di Campiglione" che affermi con fermezza l’irrealizzabilità dell’impianto.
Dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato risalente al febbraio 2015, la vicenda della centrale a
biomasse di Campiglione vivrà a breve due nuovi passaggi importanti. L’ultima sentenza del Consiglio di Stato affermava che la Provincia di Fermo, dovendo ripetere la valutazione d’impatto ambientale (VIA), dovrà esprimersi sulla fattibilità del progetto indagando dettagliatamente e nei tempi consentiti dalla leggetutti i profili tecnici coinvolti.

Quindi, in attesa che la Provincia si pronunci con la (terza) Via, il primo passaggio importante avverrà
questo martedì quando il Consiglio di Stato si esprimerà con sentenza sulla modifica del regolamento di igiene pubblica che ha ampliato le distanze di rispetto tra le strutture sensibili (scuole, strutture sanitarie, etc) e gli impianti insalubri. Tale modifica, voluta dalla Giunta Brambatti, fu impugnata dalla Powercoop che la riteneva ingiustificata e, sostanzialmente, lesiva del proprio interesse particolare. Il Tar, con sentenza della
scorsa primavera, diede ragione alla ditta ma il Comune di Fermo impugnò la decisione.

Ora si attende la parola definitiva col secondo e ultimo grado di giudizio amministrativo. Il secondo passaggio fondamentale, poi, sarà quello del 25 febbraio quando il Consiglio di Stato si
esprimerà entrando nel merito della sentenza Tar che accolse il ricorso della Powercoop annullando la (seconda) Via negativa emessa dalla Provincia di Fermo.

Il Circolo Legambiente fermano “Terramare”, che ha sempre seguito con estrema attenzione la
vertenza, sottolinea come queste due prossime scadenze potrebbero contribuire in maniera significativa all’auspicata conclusione della vicenda. Legambiente, favorevole alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ha sempre sostenuto che l’installazione di un impianto come quello di Campiglione non è una soluzione utile e praticabile. Le ragioni di questogiudizio, più volte affermate, risiedono in numerosi elementi critici: dal potenziale grave impatto ambientale della sua gestione alle possibili conseguenze sulla salute dei
cittadini e dell’ambiente derivanti dalle emissioni dei gas di combustione delle biomasse.

L’impianto di Campiglione, inoltre, non rappresenterebbe un’alternativa positiva in termini di sviluppo del territorio: non esiste, infatti, alcun vantaggio sostanziale per l’economia locale (sarebbe limitatissimo il numero degli addetti impiegati) né per il sistema agricolo che, anzi, verrebbe danneggiato dalle colture intensive necessarie a
rifornire la centrale di biomasse. Viste le inequivocabili criticità già da tempo sostenute ed emerse nel corso delle lunghe procedure
valutative, il Circolo auspica una conclusione rapida della vicenda che affermi con inequivocabile fermezza l’irrealizzabilità dell’impianto. Il Circolo, inoltre, condivide l’iniziativa del sindaco Calcinaro di incontrare la Powercoop per discutere soluzioni alternative di riconversione e chiede, anzi, allo stesso Ssindaco di informare i cittadini circa gli argomenti degli incontri già avvenuti e gli eventuali loro sviluppi. La conclusione della vertenza nel senso sperato servirebbe a dimostrare che impianti come quello in progetto non sono utili ai
territori e che un’azione di riconversione lungimirante per un’area industriale come quella di Campiglione debba necessariamente passare per un progetto condiviso dalle comunità e sostenibile per l’ambiente.
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