FERMO - Nella sede di contrada Castello si è svolta la prima delle due serate a corte intitolata “Vestiamo la storia”. Massimo Temperini, architetto, storico del costume ed esperto d’arte, ha tenuto una relazione nel corso della quale è stato delineato il quadro storico, sociale e culturale del periodo 1360-1446 che è stato reputato il più significativo dal quale riprodurre abiti, colori, stemmi e tradizioni su cui è stata forgiata la versione moderna della Cavalcata dell’Assunta.
Quello era l’ambiente delle corti, chiuse nei loro castelli che sono sorti quasi tutti nel tardo medioevo, e non nell’alto medioevo, come invece di solito si tende a credere.
All’epoca erano vissuti allo stesso modo in cui oggi si percepisce una vittoria calcistica, ad esempio quella agli Europei: la differenza era che in quel tempo la meta (il gol) era il maggior gesto di devozione alla Madonna (vedi la barca portata in spalla dal Porto di Fermo fin dentro la cattedrale), protettrice delle messi e della pesca e garante della salute dell’anima e anche dal corpo. Il 29 Temperini farà una visita virtuale all’interno di un palazzo storico che oggi non esiste più.