Fermo, condomini nel degrado, case occupate, guasti e scritte sui muri: Lido Tre Archi ostaggio dei clandestini

Fermo, condomini nel degrado, case occupate, guasti e scritte sui muri: Lido Tre Archi ostaggio dei clandestini
Fermo, condomini nel degrado, case occupate, guasti e scritte sui muri: Lido Tre Archi ostaggio dei clandestini
di Sonia Amaolo
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Giovedì 31 Ottobre 2019, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 09:40

FERMO - Pavimenti sfondati, porte rotte, ferri da stiro usati come pesi e scatoloni per coprire l’instabilità delle mattonelle, ascensore rotto che non funziona da settimane e scritte arabe sui muri. È lo sguardo sui palazzi degli appartamenti occupati. È la piaga degli abusivi. Nonostante l’impegno del Comune per ripulire, i residenti sempre più controllori di vicinato, la polizia e i carabinieri in perlustrazione a tutte le ore, le ruspe in azione alla foce del fiume e l’immondizia meno in vista, le occupazioni abusive restano.

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C’è poco da fare. I clandestini senza dimora né documenti da qualche parte devono dormire e trovano ristoro tra i palazzi di via Mattarella o Tobagi o Marilungo o Paleotti. Non mancano capacità e volontà di risanare una frazione che vorrebbe riportare il valore delle case alla normalità, al prezzo giusto per appartamenti fronte-mare, svalutati perché a Tre Archi le case occupate rallentano la parte produttiva del Lido dei negozi e campeggi, ristoranti, professionisti e imprenditori.
 
C’è una mano invisibile che continua a spingere verso il basso mentre il sindaco Paolo Calcinaro, a Tre Archi, con i soldi delle periferie, punta in alto. Delle occupazioni ne sa qualcosa la Questura perché i poveretti costretti a fare le scale a piedi, con l’ascensore rotto, segnalano al 113. Rotta anche la serratura all’ingresso, si apre con una spinta e tutti possono entrare. Sfondare le porte di legno degli appartamenti è semplice e i proprietari, turisti che vivono al Lido solo d’estate, quasi sempre ignorano. Anche se tanti hanno messo le inferriate per evitare intrusioni. «Avevo segnalato l’occupazione, sono venuti gli agenti, li hanno presi e portati in Questura, li hanno identificati e gli hanno dato l’ordine di allontanamento ma dopo mezz’ora sono tornati e hanno rioccupato l’appartamento» dice Noris Bastiani, amministratore di condominio. 
La resa
Il proprietario dell’appartamento occupato è del Nord Italia e, alla Questura che lo informava dell’accaduto, ha risposto che era meglio lasciar correre e riparare la porta sfondata piuttosto che fare 600 km per comparire in Tribunale a Fermo. Tra perdita di tempo e costo di viaggio, meglio le spese di riparazione. Ma quanto rompono gli abusivi? «Diciamo tra ascensori e portoni uno al mese, tra un condominio e l’altro» risponde l’amministratore. E chi paga? «I condomini. Se chi rompe è nullatenente, o non esiste, possiamo fare una denuncia per danneggiamento contro ignoti, ma la riparazione la paghiamo noi». Come risolvere? «Andrebbero definitavamente allontanate una ventina di persone, tra italiani e marocchini».

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