Case in affitto introvabili a Pesaro. Per alloggi mordi e fuggi il giro è di oltre 10 milioni, boom dell'AirBnb dell'AirBn

Andreani della Fiaip: «Dobbiamo trasformare gli uffici che restano vuoti in spazi abitativi»

Case in affitto introvabili a Pesaro. Per alloggi mordi e fuggi il giro è di oltre 10 milioni
Case in affitto introvabili a Pesaro. Per alloggi mordi e fuggi il giro è di oltre 10 milioni
di Luigi Benelli
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 07:39

PESARO Affitto a lungo termine, una partita in salita sul ghiaccio. Le cause sono molteplici, ma basta partire da un dato. Con una semplice ricerca su AirBnb su Pesaro città e periferie, per una settimana a luglio, sono disponibili oltre 250 appartamenti per coppie e circa 150 per famiglie. Il riflesso di questo trend è che il mercato degli affitti per lunghi periodi si è raffreddato. Il presidente provinciale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) Tommaso Andreani fornisce delle chiavi di lettura. 

«Ci sono tanti aspetti da mettere in fila, proviamo a fare ordine. Rispetto a qualche anno fa ci sono più persone di passaggio che arrivano qua per lavorare, italiani ed extracomunitari: questo è un primo fattore che incide sulla richiesta. Il costo del denaro è aumentato ed è più difficile avere un mutuo. Altro tema riguarda gli sfratti. Il Covid ha fatto da spartiacque perché molte persone in affitto avevano perso o rallentato il lavoro, cosa che ha portato a non pagare le rate. Era intervenuto il blocco sfatti per impedire conseguenze che avrebbero dato vita a una emergenza sociale. Ma allo stesso tempo i proprietari sono rimasti scottati e orapreferiscono non affittare per lunghi periodi a famiglie o coppie. Del resto i tempi degli sfratti sono molto lunghi in Italia, parliamo di almeno un anno per riavere l’immobile. E’ chiaro che questo fattore incide molto: i proprietari sono poco tutelati da questo punto di vista. Serve più velocità in questo genere di operazioni».

Secondo l’osservatorio provinciale Fiaip elaborato in collaborazione con l’Università di Urbino il numero medio di abitazioni affittate per agenzia era di 18 nel 2022, dato che oggi è sceso a 11,8. Il 29% di chi va in affitto ha tra i 20 e i 30 anni, il 39% tra i 31 e i 40 e il 32% oltre i 40. Il 41% sono coppie, il 38% famiglie. Il 47% sono bilocali, il 39% trilocali. La soluzione può essere alla portata. «Siamo abituati a dare feedback su tutto, abbiamo recensioni ovunque. Un’opzione potrebbe essere creare delle black list di chi non paga. E’ giusto tutelare le classi deboli, ma ci sono anche altre situazioni che si possono invece prevenire per dare garanzie a chi affitta.

Altrimenti scelgono altre strade e, con meno immobili per affitti di lungo periodo, si possono creare emergenze sociali per famiglie, giovani coppie o persone divorziate con figli». Arriviamo poi al tema del turismo che si interseca con la disponibilità di immobili.

Le aspettative

«Pesaro Capitale della cultura genera tante aspettative. Molti proprietari preferiscono affittare l’appartamento a turisti per brevi periodi: sono sicuri di riavere le chiavi e la resa economica è alta. Oggi le persone sono anche più consapevoli delle possibilità su internet, AirBnb e altri portali. Questo è il trend che va per la maggiore». I dati Trademark Italia in collaborazione con APA Hotels per Osservatorio Turistico hanno preso in considerazione la sharing ospitality, ovvero gli appartamenti messi in affitto per le vacanze in portali come AirBnb. A Pesaro sono state censite 346 strutture con 574 camere e 1600 posti letto nel 2023. Un dato che supera del 30% quello del 2022. Qui la permanenza media è di 4 giorni e sale a 7 in agosto. Il giro d’affari per la città è notevole: ben 10 milioni di euro.

La burocrazia

«Appena pubblicizziamo l’affitto di un immobile il telefono diventa bollente – spiega Andreani – quasi tutti optano per il canone concordato che permette a proprietario e a inquilino di risparmiare». I correttivi ci sono e Andreani ne sottolinea un paio. «Da un punto di vista urbanistico servono cambi di destinazione d’uso per i vecchi uffici che non si usano più. Il mondo del lavoro è cambiato e quegli spazi si potrebbero trasformare in abitazioni.

Altro tema, i paletti della burocrazia. In Val D’Aosta l’altezza minima è di 2,50 metri per una abitazione, qui è 2,70. Basterebbe un piccolo cambiamento per recuperare tanti immobili. Infine, bene costruire sul costruito, ma il nuovo è quasi fermo, l’esempio è Villa Ceccolini che ha accumulato un ritardo di due anni rispetto alle previsioni». C’è uno sguardo oltre l'ostacolo: «Superata la fase della Capitale della Cultura, si tornerà ad avere più appartamenti per gli affitti lunghi. Il trend cambierà».

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