Balestre, bombe carta, un pitone e una gallina nel covo dei pusher. Trovati 15 cani usati per azzannare i poliziotti a Fermo

Balestre, bombe carta, un pitone e una gallina nel covo dei pusher. Trovati 15 cani usati per azzannare i poliziotti
Balestre, bombe carta, un pitone e una gallina nel covo dei pusher. Trovati 15 cani usati per azzannare i poliziotti
di Sonia Amaolo
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Domenica 5 Febbraio 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 16:10

FERMO  - Non solo sostanze stupefacenti ma anche due bombe carta, balestre, rottweiler, un pitone morto di freddo e una gallina per covare le uova. È quanto sequestrato dopo il maxi blitz nei covi dello spaccio e dell’illegalità a Lido Tre Archi vnerdì mattina. L’operazione “Alto Impatto” ha portato all’arresto di un tunisino e al fermo di altri immigrati irregolari, tutti pregiudicati. L’operazione, scattata all’alba di venerdì, era stata studiata nei minimi dettagli dal comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in prefettura. 

 
Il blitz


Incontri che andavano avanti dallo scorso dicembre su input della prefettura e che hanno portato al coordinamento delle forze di polizia, con al vertice la Questura, di concerto con carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, Azienda sanitaria territoriale, polizia municipale, Croce Azzurra.

Gli stupefacenti trovati negli alloggi delle vie Tobagi, Paleotti, Marilungo e nel casolare di Ripatransone, dove il 21 gennaio di notte una donna era stata sbranata da due molossi. 


I sequestri


Le forze dell’ordine hanno sequestrato mazzette di denaro frutto di spaccio, bilancini di precisione, coltelli da cucina lunghi oltre 30 centimetri. Il tunisino arrestato è accusato di resistenza a pubblico ufficiale poichè ha impartito l’ordine al suo molosso di aggredire ul poliziotto, ferendolo.

Sette appartamenti a Lido Tre Archi sono stati bonificati e messi in sicurezza, 15 cani di grossa taglia, compresi 9 cuccioli, sono stati affidati a una struttura di ricovero nell’ascolano. Venivano allevati dalla gang e utilizzati per intimidire poliziotti e residenti. Per queste aggressioni erano finite già all’ospedale tre persone tra il 21 gennaio e il 1° febbraio: un 65enne egiziano, un 25enne tunisino e una 60enne italiana resa invalida. Le sono stati infatti amputati un braccio e una gamba per le ferite riportate. In tutti e tre i casi ad aggredire era stato lo stesso rottweiler, un maschio adulto. Un ruolo in questa storia hanno anche le donne degli spacciatori di droga perché i cani erano affidati alla compagna e alla madre del tunisino arrestato, che ultimamente si era spostato a Ripatransone. Altri cinque fra tunisini ed egiziani sono stati denunciati per spaccio e detenzione di stupefacenti. Secondo gli investigatori non farebbero parte di organizzazioni criminali, ma elementi sciolti attivi nel Fermano. Al vaglio degli investigatori le posizioni di altri stranieri.

«Non è stato un intervento spot» puntualizza il prefetto di Fermo Michele Rocchegiani. «Il 6 dicembre scorso – aggiunge – avevo ritenuto necessario appuntare l’attenzione sulle criticità del quartiere. Si è parlato dell’aggressività di rottweiler, dell’utilizzo di cani da parte di pregiudicati. Questa è la conseguenza di criticità che devono essere affrontate per non dar luogo a conseguenze. L’attività è stata accuratamente pianificata, abbiamo individuato gli immobili occupati, utilizzati come basi logistiche, punti di appoggio per criminali. Abbiamo bonificato gli alloggi, neutralizzato i cani, sequestrato stupefacenti. L’operazione non è un caso isolato, ne seguiranno altre con perseveranza e sistematicità ma la strategia deve essere completa – continua il prefetto – dobbiamo pensare al sociale».

La prefettura già con Vincenza Filippi aveva avviato il progetto per l’integrazione finanziato con fondi europei tra il 2020 e il 2022. Si era avviato lo sportello di prossimità per supporto legale, psicologico, mediazione sociale. Rocchegiani intende proseguire su questa strada e sfrutterà l’ultima finestra utile per non disperdere quanto è stato fatto. Preziosa è la collaborazione con il Comune ente capofila del progetto da realizzare con il supporto di tre cooperative: On The Road, Nuova Ricerca Agenzia Res e Bet Onlus.
 

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