FERMO Niente brindisi di fine anno nei reparti Covid del Murri. Nell’ospedale di Fermo, quella dell’altro ieri, è stata una notte come le altre. Di pazienti da assistere e lunghi turni, su e giù per le stanze e attese. C’è una battaglia da vincere e il panettone non è in cima ai pensieri dei sanitari.
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«C’è stato molto da fare. Abbiamo lavorato punto e basta. Più degli auguri ai pazienti, gli infermieri non hanno potuto fare. Non è il luogo, né, per alcune tipologie di pazienti, il momento di fare festa», dice il primario di Malattie infettive, Giorgio Amadio.
Il bollettino
Ieri, nel Fermano, si sono registrati 75 nuovi contagi. Stabile il numero delle persone in quarantena, che, nella nostra provincia, erano 1.427 (+2), di cui 225 sintomatiche (-12). Negli ultimi giorni, la pressione sul Murri è risalita. Ieri, i pazienti positivi in ospedale erano 60: 31 in Malattie infettive, 4 in Terapia intensiva, 22 in Medicina Covid, 3 in Pronto soccorso. Che non è proprio il momento di abbassare la giardia lo dice anche il quotidiano aggiornamento dei decessi. Mercoledì sera, in ospedale, è morto un 68enne di Fermo. Giovedì mattina, in Pronto soccorso, è spirata una 86enne di Civitanova, arrivata dall’Inrca.
L’attenzione
E proprio sul pronto soccorso era puntata l’attenzione l’altro ieri sera.
La crescita
La neomamma è la fermana Elisa Riccioni. Il suo è stato il sesto parto del 31 dicembre nell’ospedale cittadino. «Chiudiamo in crescita rispetto al 2019», spiega il primario di Ostetricia e Ginecologia, Alberto Maria Scartozzi. «Con 715 parti – prosegue –, siamo uno dei pochi reparti delle Marche a crescere in un quadro di denatalità importante, con circa mille nati in meno in regione. Nonostante il Covid, tutti i nostri servizi sono sempre rimasti aperti per rispondere all’utenza».