Amandola, il sindaco tutti i venerdì
in corsia per sentire pareri e idee

L'ospedale di Amandola
L'ospedale di Amandola
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Martedì 1 Marzo 2016, 09:05
AMANDOLA - Il sindaco si sa, in un comune, è considerato la massima autorità sanitaria. Ed il primo cittadino di Amandola Adolfo Marinangeli, ha voluto dare costante concretezza a questa responsabilità importante. Infatti ha deciso di far visita ogni venerdì, in tarda mattinata, all'ospedale amandolese per raccogliere pareri, problematiche, suggerimenti, lamentele dei lavoratori del nosocomio, come i medici, gli infermieri, tutti gli altri operatori, e poi dei sindacalisti e degli utenti che si recano quotidianamente nella struttura per avere delle prestazioni o sono ricoverati in essa.

"Le problematiche ci sono - dice il primo cittadino - ma con la mia presenza settimanale nel nosocomio voglio innanzitutto far sentire la vicinanza dell'amministrazione comunale a tutti i bravissimi lavoratori che ogni giorno svolgono le loro mansioni spesso in condizioni non ideali. Poi cerco di raccogliere soprattutto le varie problematiche sollevate ed i suggerimenti che arrivano per farmi portavoce nelle dovute sedi delle stesse e magari contribuire, laddove possibile, per risolvere qualcuna di queste problematiche anche come amministrazione comunale. Molto è stato fatto - dice Marinangeli - ma bisogna ancora migliorare su vari aspetti, come su alcuni ambulatori specialistici, sulle prenotazioni, sul Punto di Primo Soccorso".

Su quest'ultimo punto Marinangeli ha ultimamente inviato anche una lettera al presidente della Regione Luca Ceriscioli dove sollevava proprio le tante problematiche della sanità del territorio dei Sibillini, come ad esempio l'eliambulanza che non arriva in caso nebbia, cattivo tempo o di notte, dicendo, tra l'altro, che "non è possibile lasciare l'ospedale di Amandola senza un efficiente Pronto Soccorso (il primo ospedale attrezzato è a 50 km con più di un'ora di percorrenza) ma con solo un punto di Primo Soccorso per di più senza anestesista. Sento rammarico, rabbia e vergogna da cittadino - aveva scritto Marinangeli - ma soprattutto da rappresentante delle istituzioni visto che si continuano a trascurare le zone interne e svantaggiate”.
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