Daspo al cavaliere invincibile, troppi silenzi nella Quintana

Daspo al cavaliere invincibile
Troppi silenzi nella Quintana

di Mario Paci
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Sabato 24 Giugno 2023, 01:50

Le rievocazioni storiche hanno il compito di promuovere e valorizzare vicende ed episodi di epoche passate riportando d’attualità gesta ed epopee, soprattutto rinascimentali, al fine di sviluppare l’aspetto turistico delle spettacolari manifestazioni. Purtroppo, però, negli ultimi tempi esse balzano al disonore delle cronache per tafferugli, risse, intemperanze non solo dei facinorosi di contrade, sestieri, rioni, ma anche degli stessi protagonisti , spesso immotivatamente idolatrati ai tornei. Già in passato ci sono stati episodi gravi avvenuti durante la Quintana di Ascoli, la Contesa del Secchio di Sant’Elpidio, il palio dell’Assunta a Fermo e altre rievocazioni sparse nelle Marche. L’ultimo deprecabile fatto è avvenuto pochi giorni fa alla Quintana di Foligno dove Luca Innocenzi, cavaliere super favorito di Porta Solestà alla Quintana di Ascoli, è stato punito con il Daspo urbano di un anno.

Cosa ha combinato? È stato denunciato, dopo essere stato incastrato dalle telecamere, per avere partecipato attivamente a una rissa scoppiata sugli spalti durante le prove ufficiali. Il cavaliere, ben consigliato, ha chiesto scusa ma il questore di Perugia lo ha escluso lo stesso dalla partecipazione alla giostra folignate per un anno. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento a duecento metri di distanza «anche da ippodromi, campi gara, piazzali adibiti alla partenza, arrivo o sosta dei mezzi che trasportino spettatori e ai luoghi di allenamento a partire da due ore prima e fino a due dopo la conclusione della manifestazione sportiva». Il provvedimento sanzionatorio è però circoscritto alla sola Foligno. Aveva tirato dunque un sospiro di sollievo il sestiere di Porta Solestà: il provvedimento del questore di Perugia non esclude Luca Innocenzi dalle altre giostre, pertanto il cavaliere di Foligno avrebbe potuto regolarmente gareggiare nelle Quintane di Ascoli del prossimo 8 luglio e 6 agosto. Nel silenzio generale però ora la Fise (la Federazione italiana sport equestri) ha deciso di sospenderlo per due mesi. La vicenda penale umbra avrebbe dovuto indurre la Quintana di Ascoli a una riflessione su quanto accaduto, già prima della decisione della Fise presa solo ieri.

Il cavaliere rinascimentale non dovrebbe forse incarnare la forza fisica, il coraggio e soprattutto il senso dell’onore e della lealtà? A cosa serve la carta etica del quintanaro, solennemente celebrata, che punisce comportamenti scorretti dei figuranti, se poi uno dei paladini fa a botte e si becca un Daspo? Che esempio può dare ai piccoli quintanari che lo ammirano per le sue gesta sportive? Eppure quanto è successo è stato già archiviato.

Nulla ha detto il Magnifico Messere, il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, nulla ha detto il Consiglio degli anziani, nulla hanno detto consoli e capisestiere. Neppure un salomonico comunicato magari per ribadire che la Quintana di Ascoli ripudia la violenza. Niente di niente. Eppure il grave fatto non si doveva ignorare. Si sarebbe potuto aprire un procedimento disciplinare valutando poi se archiviarlo o meno, ma fare finta di nulla azzera quanto di buono finora è stato fatto dagli organizzatori di una rievocazione assurta alla ribalta nazionale. Ci ha pensato la Fise a risolvere provvisoriamente il caso. Luca Innocenzi, che può assurgere a simbolo del cavaliere impetuoso, non si discute sotto il profilo delle capacità equestri.

È un fuoriclasse. Non a caso è il cavaliere che ha vinto più Palii nella storia della Quintana e per cinque volte su cinque è stato eletto miglior cavaliere d’Italia. Molto più discutibili i suoi comportamenti fuori dal recinto. Nel 2007 (unica volta in cui il Palio non venne assegnato) definì gli ascolani di “m...” e durante il corteo storico venne scortato da guardie del corpo. In quanto super favorito e spesso vincente a ogni Quintana non c’è polemica che non lo coinvolga. Ma finché continua a vincere, il sestiere di Porta Solestà, il Paris Saint Germain della Quintana, fa spallucce. Luca Innocenzi è il suo Messi. Ma i campioni passano e i sodalizi restano. E alla fine anche il Psg ha scaricato il Pallone d’Oro. Una reputazione, una volta infranta, è possibile che venga riparata, ma poi tutti punteranno gli occhi su dove sta la crepa.

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