Corto Dorico, grande cinema dieci motivi per non mancare

Corto Dorico, grande cinema
dieci motivi per non mancare

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 06:20

Dieci buoni motivi anzi ottimi anzi indiscutibili per presenziare agli eventi di Corto Dorico da domani (anzi da oggi, girate pagina e trovate tutto) e fino a domenica 10. Diciamo pure un’offerta che non si può rifiutare. In 10 punti. 1) Perché Corto Dorico è una eccellenza regionale anzi italiana, e non lo dico io, lo afferma il Ministero della Cultura, mica facile ottenere un riconoscimento dal Ministero. 2) Eccellenza sta per: un festival che ha senso, ha un’identità, ha un pensiero dietro. E non di molti festival di cinema si pur dire lo stesso. In Italia assistiamo a una proliferazione incontrollata di festival di cinema privi di significato. Metti insieme quattro film un croce, magari visti e stravisti, un paio di ospiti e lo chiami festival. Maddeché. La ventesima edizione di Corto Dorico si compone di 70 eventi, ce n’è per tutte le sensibilità per tutti i gusti, Corto Dorico non è un festival snob riservato a una conventicola d’eletti o presunti tali. E questo cartellone pazzesco è stato allestito dai direttori artistici Luca Caprara e Daniele Ciprì con quattro soldi. 3) Cartellone pazzesco significa che ad Ancona nei prossimi dieci giorni arriveranno venerati maestri come Marco Bellocchio e Dante Spinotti, giovani cineasti già affermati, giovani cineasti che stanno compiendo i loro primi passi ma son già passi belli decisi (chi gattona o ancora barcolla è stato segato, sorry), produttori a caccia di nuovi talenti, un sacco di ospiti con cui dialogare, son quasi tutti assai loquaci, aperti al confronto gli ospiti che transitano per il festival anconetano. 4) Perché Corto Dorico è immune da uno dei peggiori difetti dell’Italia di questi anni sfiduciati: la tendenza a rifugiarsi nella celebrazione del passato, peraltro mitizzato oltre ogni limite tollerabile. Corto Dorico non cede alla nostalgia sterile. Non dimentica la storia e i suoi maggiori protagonisti ma ragiona sul presente e immagina il futuro. È un festival ormai consolidato - 20 anni son tanti - eppure sempre giovane. 5) Perché la selezione dei cortometraggi nazionali di questa edizione è particolarmente interessante. Buoni film e ottimi ce ne sono tutti gli anni, chi ha frequentato il festival lo sa.

Quest’anno però ci sono diversi film assai coraggiosi, di ricerca, di lavoro sul linguaggio. Che è esattamente ciò che ti aspetti dai giovani, e non sempre ti danno: troppi ragazzi, anche dotati, fanno il bel compitino, si adagiano su modelli stilistici preesistenti. Questa infornata propone parecchie voci del tutto originali, artisti in erba disposti a rischiare. Spero che il nostro sistema cinema non li obblighi a rientrare nei ranghi, il nostro sistema cinema è specializzato nel castrare i talenti. 6) Perché il cinema breve è il cinema più negletto, ed è una vergogna. Trovatemi uno storico dell’arte che consideri Vermeer un minore perché dipinse solo quadri piccoli. Un cortometraggio perfettamente eseguito è un grande film, punto, non si ammettono obiezioni. Mentre se un corto non piace, beh non hai nemmeno il tempo di innervosirti: è già finito, il prossimo risulterà più gradito. 7) Perché viene anche quel genio di Simone Massi e porta il suo primo lungometraggio, “Invelle”, che finora lo hanno visto solo a Venezia e a Roma e io friggo d’impazienza. E anche voi, credo (ma se ancora non conoscete il suo cinema, non perdete l’occasione di iniziare a colmare la lacuna). 8) Perché Corto Dorico è anche un festival a misura dei più piccoli. C’è la sezione dedicata, il Cinebimbi. Le piccole pesti si divertono, e vi concedono qualche ora di requie. 9) Perché a Corto Dorico nessuno ha mai sofferto né la fame né la sete. Fino all’anno scorso provvedeva il ristorante bar aperto alla Mole. Quest’anno niente Mole, il festival si fa itinerante ma sicuro ci sarà modo di rifocillarsi. Andateci piano con le bevande spiritose. 10) Perché sapete, no, cosa succede a chi rifiuta un’offerta che non si può rifiutare? Ti risvegli con una testa di cavallo nel letto, le lenzuola impregnate di sangue, come il pigiama. Vi sto minacciando? No. È solo un amichevole avvertimento. Venite al festival, godetevi questi dieci giorni di grande cinema. Sarete soddisfatti (e Furia potrà bere ancora caffè).

*Critico cinematografico ed opinionista

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