Nei prossimi anni imprese e imprenditori, e tutti noi in generale, diventeremo sempre più familiari con la sigla Esg, un acronimo dei termini Environmental, Social and Governance. I termini fanno riferimento al comportamento e alla performance delle imprese per i temi ambientali, sociali e della corporate governance. La sigla è utilizzata da oltre un ventennio negli Usa da una parte degli investitori, soprattutto quelli più giovani, che selezionano le imprese in funzione della rispondenza a criteri di sostenibilità ambientale e di rispetto di specifici comportamenti in ambito sociale e di governance. Nel caso della sostenibilità ambientale gli aspetti considerati sono numerosi e vanno dalle emissioni di sostanze nocive al contributo al riscaldamento globale, alla tutela della biodiversità, ecc. L’ambito della sostenibilità sociale comprende le politiche di reclutamento e gestione del personale, le relazioni con i fornitori, l’attenzione verso i consumatori e verso la comunità. Nel caso della corporate governance l’attenzione è alla composizione dei consigli di amministrazione, al bilanciamento di poteri fra consiglio e amministratore delegato, alle regole per la prevenzione di comportamenti non corretti o di fenomeni di corruzione. Questi aspetti non sono una novità per le imprese. Nella percezione comune è spesso diffusa l’idea contraria; che le imprese, in quanto orientate al profitto, tendano a trascurare gli aspetti associati alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale. In realtà, la maggioranza delle imprese ed in particolare quelle orientate al lungo periodo pongono specifica attenzione a questi aspetti. La novità dell’approccio Esg è di non affidarsi alla sensibilità e alla buona volontà degli amministratori ma a indicatori e report specifici che consentono di misurare in modo obiettivo la performance dell’impresa nell’ambito ambientale, sociale e della governance. Identificare e misurare le variabili che caratterizzano la performance Esg non è semplice e può presentare un elevato grado di soggettività. Molto lavoro è già stato fatto in questo ambito e sono diverse le proposte di indicatori e report utilizzati a livello internazionale.
*Docente di Economia alla Politecnica delle Marche e coord. Fondazione Merloni