Innovazione e Made in Marche: Vitality è la forza della sinergia

Innovazione e Made in Marche: Vitality è la forza della sinergia

di Flavio Corradini
4 Minuti di Lettura
Sabato 13 Aprile 2024, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 07:28

La “Giornata del Made in Italy”, che celebrerà lunedì 15 Aprile la prima edizione, è un appuntamento particolarmente significativo per i settori produttivi italiani e per il rafforzamento della cultura ricerca-innovazione-sviluppo nel nostro Paese. Viene celebrata la bellezza e la qualità dei nostri prodotti italiani, che spaziano su settori diversificati e includono cultura, arte e design, creatività, fantasia, tradizione e maestria artigianale; bellezza e qualità che ci vengono riconosciute in tutto il mondo.

Ma oltre a riflettere su come mantenere elevate le peculiarità che li caratterizzano, la Giornata del Made in Italy intende anche concentrare l’attenzione su come renderle sempre più sostenibili con pratiche che rispettino l'ambiente e la persona. Uno degli 11 grandi progetti nazionali di ecosistema dell’innovazione, con cui il Ministero dell’Università e della Ricerca intende mettere a sistema, a livello territoriale, enti di ricerca, innovazione e trasferimento di conoscenza, aziende, associazioni di categoria e istituzioni pubbliche, anche di governo, è il progetto “Vitality - Innovation, digitalization and sustainability for the diffused economy in Central Italy”. Si tratta di un progetto finanziato nel 2022 con risorse Pnrr per circa 115 milioni di euro complessivi, vede coinvolte le regioni del centro Italia Marche, Umbria e Abruzzo e assegna un ruolo di governance e amministrazione particolarmente rilevante ai relativi Atenei.

All’interno di questo grande quadro di sviluppo, gli Atenei marchigiani stanno gestendo (poco meno di) 40 milioni di euro, con una quota parte destinate alle imprese, singole o in filiera, nell’ambito delle open call. Un contributo rilevante che si inserisce perfettamente nella filosofia di valorizzare il Made in Italy, evidenziando come il Made in Marche contribuisce a quello nazionale in termini di competenze, professionalità e specializzazione intelligente regionale. Nell’ambito del progetto Vitality, l’Università di Camerino coordina il progetto Spoke 6 che si occupa di “Innovazione e sicurezza negli ambienti di vita nell’era della transizione green e digitale”, l’Università di Macerata il progetto Spoke 7 che si occupa di “Soluzioni intelligenti e programmi educativi per l'antifragilità e l'inclusione”, l’Università Politecnica delle Marche il progetto Spoke 5 che si occupa di “Sostenibilità ambientale, economica e sociale degli ambienti di vita e di lavoro” e l’Università di Urbino il progetto Spoke 8 che si occupa di “Approcci terapeutici innovativi: nuove entità chimiche, prodotti biologici e somministrazione di farmaci”.

Tutti i settori considerati nei diversi progetti sono declinati, in maniera irrinunciabile, secondo paradigmi di ricerca, innovazione e sviluppo, rappresentano la spina dorsale dell'economia italiana e si propongono come Ambasciatori del Made in Italy nel mondo.

Settori che danno un maggior riconoscimento alla qualità dei prodotti e all’efficienza organizzativa dei processi, dove la sostenibilità ambientale e sociale è la chiave interpretativa di ogni singola progettualità, ponendo in risalto il benessere, la tutela della salute, la sicurezza e residenzialità degli spazi, la salvaguardia dell’ambiente, senza certamente trascurare l’impatto dei cambiamenti climatici anche sulla vita delle persone.

Ma anche settori che intendono permettere di rilevare nuove iniziative d’impresa ad elevato valore aggiunto e la crescita di attrattività verso potenziali investitori. Settori e scenari che toccano la vita di tutti noi, in fondo. Il progetto Vitality è oramai alla metà delle sue attività, ma sono già a disposizione prodotti, modelli, prototipi da proporre ai mercati locali, nazionali e internazionali. Ma anche strategie, conoscenza e informazioni volte ad offrire alle Pubbliche Amministrazioni buone pratiche utili, ad esempio e solo a titolo di esempio, alla progettazione urbanistica delle città di domani, della salute urbana o rivolte ad una sempre maggiore efficace valorizzazione dei nostri alimenti tipici o dei nostri territori. Tutti obiettivi che fanno positivamente sperare sul rafforzamento e sulla competitività globale dei sistemi produttivi regionali attraverso reali catene del valore che siano sostenibili nel tempo e capaci di generare impatti significativi, anche quando il Pnrr terminerà di essere spinta propulsiva. Anche dalle Marche arriva, quindi, una testimonianza importante alle quattro parole chiave Identità, Innovazione, Istruzione, Internazionalizzazione che il Ministro Urso delle Imprese e del Made in Italy ha associato alla giornata del Made in Italy in occasione della sua presentazione.

L’importanza dell’ecosistema regionale e interregionale che si sta fortificando ne aggiunge una quinta - Insieme - proprio ad enfatizzare un approccio metodologico e strutturato che dà corpo ad un ulteriore, ma non ultimo, tassello che definisce il Made in Italy, la spinta innovativa e di conoscenza rinnovata dalle virtuose sinergie che si sono attivate e collaborazioni che sempre più si attiveranno.

* Università di Camerino Coordinatore Scientifico dello Spoke 6 dell’ecosistema Vitality  Innovation, digitalization and sustainability for the diffused economy in Central Italy”

© RIPRODUZIONE RISERVATA