Corradini scende in campo per le Regionali
«Testa e cuore, sono pronto per le primarie»

Corradini scende in campo per le Regionali «Testa e cuore, sono pronto per le primarie»
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Domenica 28 Luglio 2019, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 19:01
Flavio Corradini, ex rettore all’Unicam, scende in campo per le Regionali: presidente dell’associazione politico-culturale Cittadini in Cammino è stato contattato da imprenditori, accademici e partiti di centrosinistra.

Flavio Corradini, docente universitario, per sei anni rettore Unicam e da ultimo candidato da 35mila preferenze alle ultime Politiche 2018 con il centrosinistra. Impossibile che in questo anno e mezzo sia rimasto solo a guardare.
«Infatti non è successo (sorride). Nè sul fronte universitario, nè su quello politico».

Parliamo del secondo, allora, visto che la politica è una sua grande passione.
«Solo di recente, come avete visto, il mio coinvolgimento si è trasformato da osservatore in modalità “attivo”. Dopo l’esperienza delle Politiche oggi sono presidente dell’associazione politico-culturale e no profit Cittadini in Cammino. In un solo anno abbiamo avuto l’adesione di oltre 200 persone nella sola area maceratese».

Poi è successo che...
«Hanno cominciato a contattarmi tantissime persone della società civile da tutte le Marche, compresi alcuni esponenti dei partiti del centro-sinistra. Così ho iniziato a ragionare a un progetto di più ampio respiro».

Tagliamo la testa al toro. Scende in campo per le Regionali 2020 come candidato governatore?
«Sono disponibile a raccogliere la sfida delle primarie di coalizione per scegliere il candidato presidente».

Sarà una sfida con l’uomo del Pd, Luca Ceriscioli.
«In tal caso lui si candiderà con un progetto di partito, io invece con uno che arriva direttamente dai marchigiani con esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, dei sindacati e del terzo settore. Ovviamente verrei sostenuto anche da quella parte del Pd che era con me alle Politiche e da rappresentanti delle forze politiche di centro». 

Primarie, dunque. Ma poi si dovrebbero convincere i marchigiani ad andare a votare.
«Sicuramente. Per questo sottolineo che le primarie devono essere di coalizione. Fossero solo del Pd non ci sarebbe storia».

Quindi ha in testa una lista civica che va dalla società civile ai partiti di centro e centrosinistra?
«Esatto».

E i giovani?
«Nell’associazione che presiedo c’è un gruppo di lavoro dedicato proprio ai giovani e alle politiche giovanili. Spesso assisto agli incontri organizzati e capisco quanto sia importante formare le nuove generazioni, appassionarle alla politica».

Secondo lei quali sono i nodi del governo Ceriscioli? Dove avrebbe inciso in maniera maggiore?
«Credo che il presidente avrebbe dovuto avere un rapporto più smart con industria, gestire in maniera approfondita le problematiche delle aree interne con un’attenzione a 360 gradi nelle zone del cratere. Ma soprattutto avrebbe dovuto gestire la Regione dando un impulso più potente alla socialità diffusa, da Pesaro ad Ascoli, in maniera indistinta».

Pensa che il governo regionale abbia fatto due pesi e due misure, privilegiando un territorio piuttosto di un altro?
«Alcuni provvedimenti lo fanno pensare».

Se fosse governatore che giunta farebbe?
«Sa che ci ho pensato? Anche a prescindere da quello che accadrà con le primarie. Vorrei lavorare per competenze, esattamente come ho fatto quando sono diventato rettore. Ho preso il programma che avevo presentato, l’ho trasformato in progetti seguendo le priorità e chiamato pro-rettori e delegati in grado di portare avanti quel lavoro sia per competenze sia per professionalità. Farei così anche in Regione. Infatti nel raggruppamento che sto formando ci sono politici, ma non solo. Ci sono professionisti ed esperti in grado di portare avanti un progetto di rilancio delle Marche».

Anche l’assessore Pieroni (Psi-Uniti per le Marche) ha detto ieri di non disdegnare le primarie di coalizione, garantendo l’appoggio a Ceriscioli.
«Ho avuto modo di parlare con i socialisti, non con lui in particolare essendo un componente della giunta al governo.
Penso di avere dimostrato che non mi tiro indietro quando c’è bisogno di dare una mano. Testa e cuore, specialmente in un momento così difficile per i nostri territori e le nostre comunità».




 
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