Statali, assunzioni veloci nei Comuni con premi e formazione: ​la pubblica amministrazione a caccia di giovani

Il 40% dei posti sarà riservato agli under 24. Dopo 24 mesi il rapporto diventerà a tempo indeterminato

Statali, assunzioni veloci nei Comuni con premi e formazione: la pubblica amministrazione a caccia di giovani
Statali, assunzioni veloci nei Comuni con premi e formazione: ​la pubblica amministrazione a caccia di giovani
di Andrea Bassi
3 Minuti di Lettura
Domenica 30 Luglio 2023, 12:48

È una piccola rivoluzione. Soprattutto per una Pubblica amministrazione dove l’età media dei dipendenti ha ormai superato i 50 anni e che ha enormi difficoltà ad attirare i giovani. E i primi a voler cogliere l’opportunità di aprire le porte agli studenti più brillanti, sembrano essere i Comuni. La svolta è frutto di un emendamento approvato al Decreto-bis sulla Pa appena licenziato dalla Camera. La norma, firmata dal vice presidente vicario dell’Anci Roberto Pella, rende per la prima volta concreta la possibilità di assumere ragazzi con i contratti di apprendistato e di formazione-lavoro. Si tratta di due tipi di contratti ben conosciuti nel mondo del lavoro privato, anche per i benefici contributivi che comportano, ma praticamente sconosciuti al pubblico impiego.

Comuni, contratti veloci e formazione

L’apprendistato è consentito fino a 29 anni, e può riguardare tutti i profili. La formazione-lavoro, quello probabilmente più interessante, permette agli studenti universitari con meno di 24 anni e che non hanno ancora completato gli studi, di trascorrere un periodo all’interno delle amministrazioni. Dopo due anni, se saranno stati bravi, il loro contratto potrà essere trasformato a tempo indeterminato. I Comuni hanno ottenuto di poter destinare il 20 per cento delle loro “facoltà assunzionali” alla prima misura, e il 20 per cento alla seconda. Che significa? Che il 40 per cento dei posti a disposizione dei sindaci, potranno essere coperti per questa strada. Non è l’unica novità. Ce n’è un’altra altrettanto rilevante. Vengono introdotte, spiega l’Anci, «deroghe ai limiti finanziari, specificando che è possibile incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori dei neo assunti, anche se a tempo determinato».

Detto in altri termini, i neo assunti potranno ottenere premi in grado di aumentare lo stipendio di ingresso. È un altro dei punti dolenti della Pubblica amministrazione, e dei Comuni in particolare. Difficile “attrarre” talenti nl pubblico impiego, soprattutto se si tratta di ingegneri, architetti, esperti di dati o altre professioni legate al digitale e alla transizione green, se gli stipendi sono bassi. La concorrenza del privato rischia di essere schiacciante. L’emendamento Pella, infine, elimina anche l’ultimo possibile ostacolo all’ingresso di questi giovani: viene esclusa l’attivazione preventiva delle procedure di mobilità. 

Il passaggio

Anche questo passaggio va spiegato. Prima di mettere a concorso un posto, il Comune deve verificare se all’interno c’è qualcuno interessato a trasferirsi, magari da un Comune vicino, e a occupare quella posizione. Solo se non trova nessuno può rivolgersi all’esterno. Nel caso dei contratti di apprendistato e di formazione-lavoro, questa procedura non sarà attivata. «Si tratta», spiega il presidente dell’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, Antonio Naddeo, «di uno strumento per permettere ai giovani di entrare nella Pubblica amministrazione costruendo un “ponte” con le Università. Oggi», aggiunge ancora Naddeo, «sono nati e stanno nascendo, molti corsi dedicati alla Pubblica amministrazione, e con i contratti di formazione-lavoro è possibile accelerare e favorire l’ingresso di questi studenti nelle amministrazioni». In qualche modo anche sottraendoli alle normali procedure concorsuali, dove possono partecipare persone di tutte le età. E non sempre sono giovani. Anzi, l’età media dei vincitori non di rado è superiore ai 40 anni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA