Meta citata in giudizio da 42 Stati americani: «Crea dipendenza tra bambini e adolescenti»

Meta è la società che possiede Facebook e Instagram: è accusata di un "impatto negativo sulla salute mentale dei più giovani"

Meta citata in giudizio da 42 Procuratori generali degli Stati Uniti: «Danneggia i giovani creando dipendenza»
Meta citata in giudizio da 42 Procuratori generali degli Stati Uniti: «Danneggia i giovani creando dipendenza»
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Martedì 24 Ottobre 2023, 20:06

Meta Platforms, la società che possiede Facebook e Instagram, è stata citata in giudizio da un gruppo di 42 Procuratori Generali statunitensi che la accusano di creare dipendenza tra bambini e adolescenti, i quali verrebbero danneggiati da una serie di funzionalità con un impatto negativo sulla salute mentale dei più giovani.

"Scorrimento infinito" e algoritmi: le funzioni sotto accusa

Non è la prima volta che Facebook e Instagram finiscono sotto accusa per la loro capacità di creare dipendenza, ma ora, riporta la Cnbc, il fatto che gli Stati Usa che hanno citato in giudizio Meta siano trasversalmente a guida sia democratica che repubblicana, dimostra come ci sia un sostegno bipartisan e una forte volontà comune di riformare il colosso tecnologico.

Secondo alcuni documenti presentati in un tribunale federale della California, le funzioni nel mirino dei Procuratori generali riguardano la progettazione stessa degli algoritmi di Meta, inclusi avvisi, notifiche e  e il cosiddetto scorrimento infinito dei feed tanto di Facebook che di Instagram. Secondo i Procuratori degli Stati Usa, «Meta ha progettato i suoi prodotti Facebook e Instagram per mantenere i giovani utenti più a lungo e per farli ritornare ripetutamente», con un impatto negativo sulla salute mentale degli adolescenti «attraverso il confronto sociale o la promozione della dismorfia corporea, come i “Mi piace” o i filtri fotografici».

Ma non finsce qui: la causa federale intentata contro Meta accusa la società di aver violato il Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) raccogliendo dati personali di utenti sotto i 13 anni senza il consenso dei genitori.

I precedenti

Già nel 2021 l’ex dipendente di Facebook Frances Haugen suscitò scandalo a livello internazionale per aver fatto trapelare documenti interni dell’azienda nei quali emergevano una serie di dati sull’impatto di Instagram sugli adolescenti: in particolare, una ricerca rivelava che «il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando si sentivano male con il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio».

Proprio a seguito delle rivelazioni di Haugen, Instagram aveva dichiarato di star lavorando su come allontanare gli utenti dal soffermarsi su argomenti negativi.

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