Pesaro, accusa l’ex di volerla uccidere con i bimbi ma è lei a venire condannata per calunnia. La donna smascherata dalle telecamere

Accusa l’ex di volerla uccidere con i bimbi ma è lei a venire condannata per calunnia. Foto generica
Accusa l’ex di volerla uccidere con i bimbi ma è lei a venire condannata per calunnia. Foto generica
di Luigi Benelli
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:10
 PESARO Aveva accusato l’ex marito di aver tentato di accoltellare anche lei e i figli oltre all’uomo che pensava fosse il nuovo compagno. Tutto smentito dalle immagini delle telecamere e alla fine è finita a processo anche la donna con l’accusa di calunnia. Ed è stata condannata.  


Quattro anni e mezzo fa


E’ una storia che risale alla primaverra del 2019 quando Hassan Abdeldaim Azzam Mohamed, 29 anni, fu arrestato dalla polizia dopo una breve fuga nei campi per aver accoltellato un 31enne presunto nuovo compagno della sua ex. In primo grado era stato condannato a 8 anni e 80mila euro di risarcimento, poi in appello a 5 anni. Il fatto di sangue avvenne nella zona di Borgo Santa Maria, in un casolare lungo strada della Foglia, nell’abitazione della moglie, la 31enne Alessandra Bombelli, davanti ai tre figli piccoli della coppia, una femminuccia e due maschietti, il più grande di 5 anni, che avevano assistito al tentato omicidio da parte del papà. Quel giorno c’erano anche i genitori di Alessandra, padre e madre. Sono originari di Cremona e all’alba stavano per partire con il furgone Fiat Scudo Bianco verso la provincia lombarda. Un casolare semi diroccato, ma all’esterno c’erano delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato tutto e consegnato la scena del crimine agli inquirenti. Azzam aveva già con sé il coltello da cucina utilizzato per colpire il rivale. Ma è qui che si è incardinato il nuovo procedimento dove a essere indagata per calunnia è stata la donna perché ha riferito agli inquirenti che il marito avrebbe prima tentato di accoltellare lei in macchina e poi i figli minorenni e che il suo nuovo compagno era intervenuto per impedire «la strage famigliare». 


La difesa


Azzam, difeso dall’avvocato Michele Mariella, non ha accettato questa ricostruzione e si è costituito parte civile.

Ieri il processo davanti al giudice monocratico con il giudice che ha condannato la donna a 2 anni di reclusione, come richiesto dal pm, con pena sospesa. Il risarcimento del danno è stato fissato a 10mila euro. Gli investigatori all’epoca erano andati indietro con le immagini fino alla sera prima ed emerge che tutti avevano dormito lì. Si vedono rientrare, compreso l’ex marito. L’aggressore aveva detto di aver agito per gelosia. Forse nella notte ha covato il rancore che lo ha armato. Due le coltellate, entrambe hanno raggiunto il giovane alla pancia, ferendolo gravemente. 


La ricostruzione


Dopo un primo colpo nel piazzale, il ferito per ripararsi era entrato nel furgone Fiat Scudo. E’ stato inseguito, ma la ex suocera si è messa in mezzo per impedire che potesse continuare. La Polizia aveva trovato l’aggressore che camminava nella campagna a un chilometro di distanza. Non aveva opposto resistenza. Il coltello è stato ritrovato nel prato. Da lì l’arresto per tentato omicidio. Fino alla sentenza d’appello in tribunale ad Ancona dove Azzam è stato condannato a 5 anni. 

 

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