Tentato omicidio, il cubano al Gip: «Io non ho usato quella mannaia»

Tentato omicidio, il cubano al Gip: «Io non ho usato quella mannaia»
Tentato omicidio, il cubano al Gip: «Io non ho usato quella mannaia»
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 13:27

MACERATA Arrestato con l’accusa di tentato omicidio, il cubano si difende: «Nessuna mannaia, avevo una spatola da cucina in mano». L’uomo sarebbe intervenuto in strada per difendere la propria madre (che ha riportato una prognosi di sette giorni). Ieri il Gip Daniela Bellesi ha convalidato l’arresto, il 26enne resterà in carcere. La difesa: «Ci riserviamo di proporre richiesta di riesame».

La vicenda

Il fatto risale alla sera di sabato scorso quando il 26enne cubano era rientrato in casa trovando la figlia piccola insieme ad una babysitter che non conosceva, una circostanza che aveva contrariato il giovane papà.

La madre della piccola (lei e il 26enne vivono nello stesso appartamento ma non stanno più insieme) che era uscita con le amiche era stata quindi richiamata a casa. All’abitazione, nel quartiere Vergini, però era arrivata insieme alla sorella e al compagno di quest’ultima. Da qui le ricostruzioni divergono: per gli inquirenti sarebbe scoppiata un’accesa discussione tra il 26enne e il compagno della sorella della ex al culmine della quale il cubano avrebbe tentato di colpire l’avversario con una mannaia mirando, in un’occasione al collo. Poi l’uomo era rientrato in casa e si era messo al letto.

Ieri, in collegamento dal carcere di Montacuto, il 26enne assistito dall’avvocato Fabrizio La Rocca, ha invece dato un’altra versione, ha riferito che all’arrivo della ex, della sorella di lei e del compagno, quest’ultimo avrebbe aggredito sua madre (che vive con il 26enne) e lui era sceso in strada in soccorso del genitore. Aveva preso un utensile da cucina, una spatola, per mettergli paura e poi era rientrato in casa. Sulla mannaia sequestrata dalla polizia ha invece negato di averla usata, riferendo di tenerla vicina alla porta perché secondo la credenza cubana allontana gli spiriti maligni.

A seguito dell’accaduto la madre del 26enne ha presentato una denuncia per l’aggressione subita con tanto di certificato del pronto soccorso per lesioni al costato (prognosi sette giorni). Ieri in merito alla misura il legale ha chiesto che venisse disposta la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari nell’abitazione dell’attuale compagna del 26enne e ha chiesto la derubricazione del reato in tentate lesioni o minaccia aggravata. Il Gip ha confermato la misura carceraria.

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