Assegno unico, niente più arretrati da luglio: cosa cambia e chi riguarda lo stop

Da questo mese di luglio scatta una novità per l'Assegno unico universale: chi fa ora domanda, infatti, non avrà diritto agli arretrati da marzo. Nel frattempo a giugno il sostegno è aumentato per alcune famiglie.

Una famiglia con mamma, papà e figlia.
Una famiglia con mamma, papà e figlia.
di Giacomo Andreoli
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Sabato 1 Luglio 2023, 15:56

Da luglio novità per l'Assegno unico: chi farà domanda ora non potrà più ottenere gli arretrati che spettavano finora. Arretrati da marzo a giugno scorso. Quanto eventualmente spettava non verrà quindi riconosciuto e per l’interessato non ci sarà alcuna possibilità di recuperare i soldi persi.

In ogni caso la novità riguarda un numero di famiglie limitato, in particolar modo quest’anno, visto che l’Inps ha predisposto il rinnovo automatico dell’Assegno tra febbraio e marzo per chi era già beneficiario (e quindi non è servito presentare una nuova domanda). 

Cos'è l'Assegno unico

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di un Isee valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 40mila euro.

Le famiglie coinvolte

Le famiglie coinvolte dallo stop agli arretrati sono le seguenti:

  • chi pur avendo figli a carico non percepisce ancora l’assegno unico in quanto non ne ha presentato domanda;
  • chi non ha ancora richiesto l’Isee 2023 e quindi sta percependo della quota minima di Assegno unico;
  • chi è in regola con domanda e Isee ma potrebbe presentare un Isee corrente così da aumentare l’importo dell’assegno unico.

Quando presentare l'Isee

L’assegno unico si può percepire anche senza Isee, ma in questo ne viene riconosciuto il minimo dell’importo.

L’Isee può essere richiesto anche dopo, ma solo chi lo ha fatto entro il 30 giugno avrà diritto al ricalcolo anche per i mesi precedenti.

Richiedere l’Isee ora, invece, comporta un ricalcolo solamente per il periodo successivo alla domanda. Come spiegato dall’Inps, infatti, nel caso di Isee presentato dall’1 luglio l’assegno unico verrà comunque ricalcolato, ma solamente per le mensilità che vengono accreditate successivamente.

Le novità di giugno

Fino a 30 euro in più alle famiglie per ogni figlio orfano, ma anche una nuova piattaforma per verificare subito eventuali ricalcoli e conguagli. Sono le novità che sono scattate a giugno con il pagamento mensile dell'Assegno unico per i figli.

Negli ultimi mesi sono stati circa 80mila i bambini e le bambine nelle famiglie con un solo genitore, poiché l'altro è deceduto, che hanno ricevuto l'assegno mensile. Per molti di loro era già stata riconosciuta la maggiorazione fino a 30 euro, valida in generale per tutti i nuclei con Isee inferiore a 15mila euro e con i genitori lavoratori (con il sostegno aggiuntivo che si riduce gradualmente fino a 0 per chi ha un Isee di 40mila euro).

L'Inps, infatti, era intervenuto d'ufficio, dopo il via libera del ministero del Lavoro, equiparando le famiglie con due genitori a quelle con madre o padre vedovi. Tuttavia erano rimaste scoperte quelle famiglie in cui il genitore venuto a mancare non lavorava al momento della domanda per l'Assegno.

Ora, grazie a una modifica inserita nel decreto Lavoro dello scorso primo maggio, fino a 33mila bambini e bambine potranno ricevere l'aiuto aggiuntivo, che può essere percepito per cinque anni dopo la morte del genitore.

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