Ascoli, in arrivo gli arretrati per centinaia di operatori sanitari dell’Ast. Ecco quanto riceveranno

L'ospedale Mazzoni
L'ospedale Mazzoni
di Mario Paci
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Giovedì 13 Aprile 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 15:11

ASCOLI - Buone notizie per centinaia di operatori sanitari dell’Ast. I vertici della Regione Marche hanno garantito alle organizzazioni sindacali che entro il 21 maggio (ultimo giorno prima della prescrizione) verranno erogati gli arretrati economici dopo la sentenza che ha riconosciuto agli operatori sanitari i tempi di vestizione fino a quel momento non calcolati. Si tratta mediamente, per ognuno di loro, di una somma oscillante fra i 5mila e i 6mila euro.
 

Altra buona notizia riguarda gli avvisi per il conferimento dell’incarico di responsabile delle strutture semplice “Integrazione Nefro-Dialitica” e “Dialisi Peritoneale”. Sono state inoltre approvate le 15 graduatoria definitiva per quanto concerne le progressioni orizzontali. Al personale collocato nelle graduatorie definitive, verrà attribuita, con successivo e separato provvedimento la fascia retributiva immediatamente superiore a quella di appartenenza con decorrenza dal 1° gennaio 2021. Nel frattempo prosegue il dibattito dopo la presentazione a Palazzo dei Capitani del piano sociosanitario disertata da parecchi sindaci molti dei quali del centrosinistra. 

«Dopo oltre due anni e mezzo di governo di Destra nelle Marche, le liste di attesa per avere una diagnosi precoce per avere salva la vita si sono allungate rispetto al gestione del governo Ceriscioli- afferma Paolo Filiaci della Cgil - .

Occorre un riequilibrio di risorse finanziarie e di personale dipendente verso il Sud delle Marche, che ha minori posti letto nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle residenze protette per anziani, a cui si aggiunge una minore spesa per l’assistenza domiciliare gratuita, indispensabile quest’ultima per assistere gli anziani non autosufficienti evitando così il loro sradicamento dalla famiglia e dal contesto sociale in cui vivono». La Cgil inova l’assunzioone dimedici di medicina generale e pedriatria nelle Case della Salute e/o Ospedali di comunità, potenziando la loro presenza nel territorio per ridurre quasi l’80% di accessi impropri al pronto soccorso o medicina d’urgenza e l’assunzione di medici, infermieri e altro personale necessario al Pronto soccorso o Medicina d’urgenza, soprattutto in vista del triplicare della popolazione presente con l’imminente arrivo della stagione estiva. La Cgil chiede di ripensarne la privatizzazione ricorrendo a medici, infermieri e personale dipendente delle cooperative sociali per non abbassare la qualità di questo servizio fondamentale per salvare vite umane. «Infine, all’Aspedale di San Benedetto SI impiegano pochi medici specializzandi rispetto ad altri territori e quasi tutti sono in servizio all’Ospedale di Torrette. Sarebbe opportuno prevedere un turnover su tutto il territorio regionale come già avviene in Emilia Romagna, Veneto e Friuli».

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