Detrazioni sulla prima casa
Aumenta l’aliquota minima

Detrazioni sulla prima casa Aumenta l’aliquota minima
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Lunedì 18 Novembre 2013, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 10:30
ROMA - Le tasse sulla casa, capitolo chiave della legge di stabilit, diventano ora il primo terreno su cui si confronteranno - o scontreranno - le due nuove formazioni del centro-destra. Oggi riprendono i lavori in commissione Bilancio del Senato, ma già ieri dal campo di Forza Italia sono arrivate bordate polemiche. «Se ci saranno più tasse noi voteremo contro» ha avvertito il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta.



Mentre il suo collega di palazzo Madama, Maurizio gaspari è stato ancora più esplicito prendendo di mira Antonio D’Alì, relatore del provvedimento che ha scelto di andare con Alfano: «Rispettiamo relatori e altre figure istituzionali ma non sono delegati a confezionare tradimenti delle famiglie - ha avvertito - la prima casa non si tocca». Quindi un gioco di parole che fa riferimento alla proposta di D’Alì: «Tuc e tac non ripropongano vecchi tic contro gli immobili».



Dunque servirà una verifica dei nuovi equilibri politici per capire se potrà regere l’impianto che faticosamente si andava delineando in commissione per la tassa sui servizi. Lo schema prevedeva il ripristino di una detrazione fissata a livello nazionale per l’abitazione principale, fissata intorno ai 150 euro ma variabile in funzione dei carichi familiari, finanziato però con un innalzamento dell’aliquota base per tutti gli immobili, che potrebbe passare dall’1 all’1,5 per mille. Resterebbe poi da decidere se toccare anche l’aliquota massima per le prime case, fissata per il 2014 al 2,5 per mille per evitare di lasciare un eccessivo spazio di manovra ai Comuni .

L’altro grande nodo è quello relativo alla tassazione del lavoro. Il relatore Giorgio Santini (Pd) punta a concentrare sui redditi fino a 28 mila euro l’anno i benefici dell’incremento delle detrazioni Irpef per lavoro dipednente. Il centro-destra, su questo punto apparentemente unito, vorrebbe destinare tutte le risorse disponibili alla detassazione dei salari di produttività e quindi della contrattazione di secondo livello.