Superbonus 90%, come cambia nel 2024 per redditi bassi e senza detrazioni con il Pnrr 2.0. Quando arriva e chi può ottenerlo

Con l'ok alla rimodulazione del Pnrr arriverà un nuovo Superbonus al 90% per i redditi bassi: dovrebbe partire all'inizio del 2024, ma ci sarebbe un vincolo sulle detrazioni. Ecco come potrebbe funzionare

Un operaio installa dei pannelli solari sul tetto di una casa
Un operaio installa dei pannelli solari sul tetto di una casa
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Lunedì 27 Novembre 2023, 13:04

Il nuovo Pnrr, con un capitolo legato ai fondi aggiuntivi del Repower Eu, porterà in dote un nuovo Superbonus al 90% per i redditi più bassi. Il contributo straordinario per le ristrutturazioni, quindi, non verrà cancellato del tutto, ma tornerà con paletti molto stringenti. In campo ci sono almeno 1,38 miliardi (nell'ambito dei massimo 4 miliardi da dedicare a interventi privati di efficientamento energetico), più almeno 3,5 miliardi per le maxi-ristrutturazioni degli edifici pubblici. In tutto il nuovo capitolo del Pnrr, che attinge ai fondi del RepowerEu e contiene anche fondi per il post alluvione in Emilia Romagna, vale in tutto 21,3 miliardi.

Nuovo Superbonus al 90%, chi potrà ottenerlo

Il nuovo ecobonus e il piano di ristrutturazione degli edifici della Pa potrebbero partire nel corso del 2024 o forse a inizio 2025. Tutto dipenderà dai tempi con cui il governo predisporrà l'attuazione tecnica. Il Superbonus 2.0. varrà probabilmente per famiglie a rischio di povertà energetica e giovani. Possibili tra i 15mila e i 20mila nuovi lavori di ristrutturazione e potrebbe tornare lo sconto in fattura.

Ancora più cantieri per la Pa. È in arrivo infatti un decreto della presidenza del Consiglio con i primi interventi. Saranno coinvolti: centri sportivi, di edilizia residenziale pubblica, luoghi culturali, ospedali, caserme, scuole, università, chiese e caserme.

Si potrà intervenire anche sui grandi condomini nelle case popolari.

Lo stop alle detrazioni fiscali

Molto probablimente i lavori non saranno più finanziati tramite il meccanismo delle detrazioni fiscali, ma dovrebbero essere fatti direttamente dalle Esco, le società di servizi del settore energetico. Inoltre gli stessi lavori si dovrebbero basare su un accordo con un partner operativo, che il governo deve individuare, per coordinare l’operazione.

Il comitato di esperti indipendenti

Se il meccanismo entrerà in funzione nel 2025 nel frattempo l'aliquota dell'ecobonus, per effetto del decalage voluto dal governo Draghi e intensificato dal governo Meloni, sarà del 60%. Entro il 2024, in ogni caso, il governo dovrà definire esattamente il meccanismo finanziario, i criteri di intervento e selezionare un partner per gestire le risorse.

Quest'ultime saranno girate alle Esco, che si occuperanno degli interventi. Per volere di Bruxelles, inoltre, la decisione finale sugli investimenti da finanziare dovrà essere presa da un comitato con membri indipendenti dal governo.

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