Superbonus, ecco come avere ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito. Tutte le scadenze (e le eccezioni per le villette)

Arriva il salva-sconti: più tempo alla cessione in banca

Superbonus, ecco come avere ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito. Tutte le scadenze (e le eccezioni per le villette)
Superbonus, ecco come avere ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito. Tutte le scadenze (e le eccezioni per le villette)
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 17:33

Le prime modifiche al decreto sul Superbonus, il provvedimento che ha bloccato dallo scorso 16 febbraio la possibilità di effettuare sconti in fattura da parte delle imprese e delle banche, sono sul tavolo. Ma si va verso un cambio di calendario on lo slittamento a mercoledì 29 marzo dell'approdo in Aula del decreto sulla cessione dei crediti del Superbonus. Secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, infatti, all'ufficio di presidenza della commissione Finanze, dove è in discussione il provvedimento, verrà proposta una nuova tabella di marcia in base alla quale il 23 si terranno le votazioni degli emendamenti riguardanti le parti del provvedimento sulle quali è stata raggiunta un'intesa e che sono stati oggetto di riformulazioni del governo. Nel frattempo si lavorerà a un accordo sul nodo dei 19 miliardi di crediti incagliati che verrebbe votato lunedì 27.

Superbonus, il calendario

Dopo le ultime riunioni di maggioranza alla quale hanno partecipato il relatore Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia) e i rappresentanti del Tesoro e della Ragioneria generale dello Stato sono stati messi alcuni punti fermi. La prima novità di rilievo che sarà introdotta, è l’allungamento del termine della chiusura dei lavori per le case unifamiliari. Le norme prevedono attualmente che i cantieri con il Superbonus delle villette debbano essere conclusi entro il 31 marzo.

La scadenza sarà portata al 30 giugno. Una riformulazione di un emendamento del relatore al Dl Superbonus, Andrea De Bertoldi (FdI), poi, dovrebbe permettere di scongiurare il rischio di non poter più usare i crediti maturati nel 2022, il cui “sconto” deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate sempre entro la fine di questo mese. La proposta di modifica contenuta dell'emendamento depositato potrebbe subire qualche correttivo tecnico, ma lo schema è chiaro. La aanuova norma consente di comunicare all'Agenzia delle entrate la cessione del credito al sistema bancario prima della relativa accettazione da parte della banca indicata. In questo modo, è l'obiettivo dell'intervendo, si scoglie il nodo della scadenza del 31 marzo precedentemente fissata per l'invio degli accordi di cessione con le banche all'Agenzia, pena la decadenza del beneficio fiscale. L'emendamento prevede, peraltro, anche la possibilità che la banca rifiuti l'acquisizione del credito da parte del contribuente.

Il salva-crediti

La norma “salva-crediti” prevede la possibilità di «remissione in bonis» delle cessioni oltre il 31 marzo ed entro novembre con il pagamento di una sanzione di 250 euro. Sarà poi reintrodotta la possibilità, su richiesta del contribuente, di allungare la detrazione per il Superbonus dagli attuali cinque anni fino a 10 anni. Un modo per consentire di ridurre l’impatto delle rate e renderle più compatibili con la propria capienza fiscale a coloro che dovranno effettuare i lavori facendo ricorso alle ordinarie detrazioni. Un emendamento poi chiarirà la possibilità che i crediti fiscali del Superbonus potranno essere compensati oltre che con i debiti fiscali anche con quelli contributivi (quindi nei confronti dell’Inps). Un’altra modifica riguarderà, invece, il ritorno dello sconto in fattura per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Dunque pedane, ascensori per disabili, saliscale, potranno ancora beneficiare della cessione del credito all’impresa esecutrice dei lavori e alle banche. Lo sconto in fattura, poi, sarà ancora possibile per i lavori di efficientamento energetico delle case popolari e quelli delle Onlus. Altra norma ormai certa, è quella ribattezzata invece “salva-caldaie” o “salva-infissi”.

Il meccanismo

Si tratta dei lavori in “edilizia libera”. L’installazione di una caldaia, di una pompa di calore o degli infissi, avviene generalmente in una sola giornata di lavoro. Dunque chi ha stipulato accordi prima del 16 febbraio contando sullo sconto in fattura, ma ha programmato i lavori dopo questa data, rischia di non poter più usufruire della cessione del credito. Per risolvere questo problema sarà stabilito che lo sconto in fattura potrà essere riconosciuto a tutti coloro che hanno un atto con data certa (come un bonifico) o effettuano una doppi autodichiarazione (sia del committente che dell’impresa), che l’acquisto è precedente al 16 febbraio. In questi casi potranno ancora usufruire dello sconto. Non ha invece ancora trovato soluzione la questione più spinosa, ossia lo sblocco dei 19 miliardi di euro di crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese. La proposta delle banche e dell’Ance di permettere l’uso degli F24 dei clienti degli istituti, trova ancora la ferma opposizione della Ragioneria generale dello Stato, preoccupata che una misura del genere possa avere impatti per la cassa dello Stato. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti già nei giorni scorsi si era detto «freddo», dal momento che, stando ai dati, molte banche e assicurazioni sono «ben lontane dall’aver già» esaurito i propri spazi.

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